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La Serie A Femminile sbarca all’evento dedicato al Calciomercato. Cappelletti: “Lavoriamo per essere sempre più competitivi”

Grande successo a Milano per il panel organizzato da A.Di.Se.. Insieme alla presidente della Divisione e al Ct Soncin, sono intervenuti i dirigenti Braghin (Juventus), Spina (Milan) e Ieradi (Inter), oltre al tecnico nerazzurro Piovani. In platea tante ragazze delle giovanili dell’Orobica Bergamo

giovedì 30 gennaio 2025

La Serie A Femminile sbarca all’evento dedicato al Calciomercato. Cappelletti: “Lavoriamo per essere sempre più competitivi”

Questo pomeriggio il movimento femminile è stato il grande protagonista dell’evento dedicato al Calciomercato. Il tradizionale appuntamento organizzato a Milano dall’A.Di.Se., l’Associazione Italiana Direttori Sportivi, in collaborazione con Master Group Sport, ha aperto per la prima volta le porte alla Divisione Serie A Femminile, dando spazio a un panel che ha catalizzato l’attenzione dei presenti.

La presidente Federica Cappelletti, collegata da remoto insieme a Stefano Braghin, women's football director della Juventus, ha affrontato con Elisabet Spina e Marco Ieradi, rispettivamente head of women football di Milan e Inter, tanti temi legati all’attualità, dalla struttura delle società fino ad arrivare ai prossimi ‘goal’ da centrare. Ad approfondire gli aspetti di campo ci hanno pensato l’allenatore nerazzurro Gianpiero Piovani e il Ct della Nazionale Andrea Soncin, che ha anche risposto alle domande delle tante ragazze delle giovanili dell’Orobica Bergamo che hanno riempito la sala, dimostrando la loro passione per il calcio e l’amore per i colori azzurri.

“Ringrazio l’A.Di.Se. per l’attenzione rivolta al movimento femminile e per averci accolto nella grande famiglia del calciomercato – ha dichiarato Cappelletti -. Dal 1° luglio del 2022, la storica data che ha segnato l’avvento del professionismo, le atlete della Serie A hanno finalmente potuto iniziare a vivere il calcio come un lavoro e non più solo come una passione. Ma se da un lato il professionismo ha portato qualità, sicurezza e prospettiva, dall’altro ha generato il problema della sostenibilità economica e ha costretto i club ad affrontare sforzi e cambiamenti dovuti al cambiamento di status, con incrementi nei costi dal 60 all’80%. Quella della sostenibilità è una sfida che dobbiamo vincere tutti insieme, cercando nell’arco di qualche anno di trovare una stabilità che renda il calcio femminile italiano sempre più forte, concreto e competitivo su scala internazionale”.

“Sono stati fatti passi in avanti importanti, ma c'è ancora molto da fare perché comunque ci sono leghe europee che sono partite 15-20 anni fa – ha sottolineato Braghin -. Dobbiamo aumentare il numero delle tesserate e rendere il prodotto sempre più appetibile, anche se il lavoro svolto sta già dando i suoi frutti, come dimostrato dalla competitività delle nostre Nazionali e dagli investimenti dei club”.

Sotto lo sguardo attento del vicepresidente A.Di.Se. Rocco Galasso e del direttore generale di Master Group Antonio Santamaria, rispondendo alle domande del moderatore Damiano Basile (delegato A.Di.Se.) anche Spina ha posto l’accento sulla crescita dell’intero movimento: “Ho giocato in una Serie A amatoriale, dove c’era la passione ma mancavano le tutele. Ora siamo entrati in un momento di sviluppo e iniziamo a vedere anche qualche operazione di mercato importante. Manca ancora un pezzettino di storia che però stiamo già costruendo, ed è stimolante fare parte di questo percorso che implica però un forte senso di responsabilità”.

Un concetto ribadito poco dopo da Ieradi: “Non dobbiamo scimmiottare il calcio maschile ma avere una nostra identità. Se funzioniamo tutti insieme funziona il calcio femminile. Nel maschile è normale che i club si ‘gufino’ a vicenda, noi facciamo esattamente il contrario. Più funziona il campionato, più funzionano le squadre, più funziona la Nazionale, più il movimento cresce”.