La Serie A e la Serie B Femminile celebrano la Giornata della Memoria. Cappelletti e Tinari: "Ricordare, ma anche educare"
In occasione dell'80° anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, prima delle partite verrà letto un messaggio di sensibilizzazione, con la campagna permanente #MAIPIÙ che assumerà un ulteriore significatovenerdì 24 gennaio 2025
In occasione della Giornata della Memoria, che ricorre il prossimo 27 gennaio, la Divisione Serie A Femminile Professionistica e la Divisione Serie B Femminile si uniscono nel ricordo delle vittime dell'Olocausto. Quest'anno, tra l'altro, la Giornata della Memoria assume una valenza ancora più profonda: lunedì, infatti, ricorrerà l'80° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, uno dei simboli dello sterminio.
Per l'occasione, la campagna permanente #MAIPIÙ, presente ogni weekend sui campi di Serie A e Serie B Femminile, si arricchisce di un ulteriore significato. Perché ricordare è un atto di grande responsabilità. Prima delle partite del fine settimana, negli stadi verrà letto un messaggio di sensibilizzazione dallo speaker e riproposto anche dai telecronisti che racconteranno le partite per Rai Sport, DAZN (Serie A) e Vivo Azzurro TV (Serie B).
"L'olocausto è stato una delle peggiori tragedie della storia dell'umanità, e per noi è un obbligo ricordare tutte le vittime e riflettere su cosa sia successo 80 anni fa - dichiara la presidente della Divisione Serie A Femminile, Federica Cappelletti -. Ricordare, però, non basta: occorre trasmettere soprattutto alle nuove generazioni la cultura del rispetto e dell'uguaglianza, e con la nostra campagna permanente #MAIPIÙ dedicata alla violenza di genere e che in questo weekend assume un significato ancora più ampio abbiamo voluto veicolare proprio questo messaggio".
“Ricordare serve per non dimenticare, ricordare serve per educare - le parole della presidente della Divisione Serie B Femminile, Laura Tinari -. L’Olocausto rappresenta una delle pagine più buie della storia dell’umanità intera. Il calcio che unisce, si unisce ancora una volta intorno a una ricorrenza per far sì che le atrocità di ieri non diventino mai più quelle di oggi o di domani, soprattutto in giorni in cui le guerre spezzano nuovamente la pace”.