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Dallo scudetto Primavera al primo gol in Serie A: l'anno d'oro di Renzotti. "Grazie Milan per avermi regalato un sogno e per puntare su noi giovani"

La classe 2005 a segno la scorsa settimana contro la Fiorentina e pronta per sfidare anche la Juventus si racconta per FACES, il format di FIGC Femminile: "Abbiamo iniziato un percorso che finalmente sta portando i suoi frutti, nel futuro andrà sempre meglio"

mercoledì 16 aprile 2025

Dallo scudetto Primavera al primo gol in Serie A: l'anno d'oro di Renzotti.

Dovrà portare i pasticcini nello spogliatoio per festeggiare il primo gol in Serie A con la maglia del Milan, arrivato nell'ultimo turno contro la Fiorentina, ma per Monica Renzotti ne vale assolutamente la pena. "Sono molto felice di farlo - racconta la rossonera protagonista di una nuova puntata di FACES, il format di FIGC Femminile che racconta la vita delle calciatrici dentro e fuori dal campo -, ho aspettato tanto questa rete. Sinceramente un po' mi mancava, anche se in questa stagione credevo che non avrei neanche giocato. Mi aspettavo un anno in panchina e invece l’allenatrice mi ha dato sempre più fiducia e alla fine credo di essermelo meritato".

Monica, classe 2005, era reduce dallo scudetto Primavera della scorsa stagione, si aspettava un passaggio in prima squadra più soft, invece è stata fin qui una delle più impiegate da Suzanne Bakker: 21 presenze su 23 gare. "Della nostra allenatrice si dice che sia molto brava con le giovani e ho capito da subito perché - spiega - ci fa sentire tutte importanti, non ci mette mai ansia o pressione, ci fa vedere video, è sempre comprensiva. All'inizio abbiamo fatto fatica, eravamo un gruppo nuovo, ma con il passare del tempo abbiamo assimilato la sua filosofia di gioco e oggi stiamo vivendo un periodo più che positivo".

Renzotti non avrebbe mai immaginato un'ascesa tanto rapida, dal suo arrivo al Milan in pochi anni è passata dallo scudetto Under 17 a quello Primavera, per poi ritrovarsi titolare in prima squadra fino al primo gol in Serie A. "Ho iniziato da piccolissima nel Castrezzato, la squadra dove giocava mio cugino che andavo sempre a vedere. Quando ho chiesto di provare mi hanno messo in porta, forse perché ero una femmina - ride - poi per fortuna è arrivato un bambino più bravo di me e ho iniziato a giocare fuori. Da lì mi ha notata il Brescia e dopo un torneo è arrivata la chiamata del Milan. Un sogno davvero. Sono molto legata alla mia famiglia, i miei genitori mi hanno sempre appoggiata. Papà fin da subito, mamma all’inizio era scettica, oggi invece mi seguono entrambi ad ogni partita, in casa e spesso anche in trasferta. Ho tatuato due rondini dedicate ai miei nonni che non ci sono più".

Oggi Monica vive con tre sue compagne, Giorgia Arrigoni, Nadine Sorelli e Paola Zanini, altre giovani su cui il Milan punterà per costruire la squadra del futuro. "Siamo molto unite, discutiamo solo sui film da vedere perché loro amano quelli sdolcinati e romantici e io li odio! Propongo gli horror ma vengono quasi sempre bocciati. Mi piace leggere libri di psicologia e motivazionali, non voglio smettere di migliorarmi in campo ma anche fuori”.

Per questo se parla dei sui modelli di riferimento, cita giocatrici che la colpiscono soprattutto per il carattere: “Fra le mie compagne cerco di rubare tutto quello che posso da Chanté Dompig e ammiro tanto Laura Giuliani per il carisma che ha e riesce a trasmetterci. Se devo pensare alle avversarie che ho incontrato stimo molto Elena Linari anche se fa un ruolo diverso da mio, ma apprezzo tanto la sua leadership”.

A settembre tornerà a scuola per fare il quinto anno e dopo vorrebbe studiare marketing. “Magari per restare a lavorare in una società di calcio finita la carriera”. Ma per pensare al “dopo” c’è tanto tempo, il presente è luminoso e pieno di sfide. A cominciare da quella contro la Juventus di domani. Il Milan è l'unica squadra imbattuta nella poule scudetto e le ragazze ci tengono a non fare sconti a nessuno. Monica su questo non ha dubbi: “Sappiamo che per loro è una partita importante ma noi stiamo bene e scendiamo in campo per vincere ogni partita. Siamo un bellissimo gruppo non solo sul campo, cerchiamo di organizzare cene tutte insieme almeno una volta al mese. All’inizio è stato complicato, abbiamo età diverse, ci sono tante straniere, ma con il tempo siamo riuscite a trovare il modo giusto per integrarci, mi sento veramente migliorata anche come persona. Abbiamo iniziato un percorso che finalmente sta portando i suoi frutti, nei prossimi anni andrà sempre meglio”.