A Roma il panel ‘Coltivare giovani talenti: la via italiana per la riforma del calcio’. Cappelletti: “Il futuro del movimento passa dalla sostenibilità”
Il presidente della Divisione Serie A Femminile Professionistica ha partecipato all’evento insieme al ministro dello sport Andrea Abodi, al presidente della LND Giancarlo Abete, al CEO di DAZN Stefano Azzi e ai presidenti di Milan e Torino Paolo Scaroni e Urbano Cairosabato 14 dicembre 2024
La crescita sostenibile del sistema calcio. Questo il tema che ha fatto da filo conduttore al panel ‘Coltivare giovani talenti: la via italiana per la riforma del calcio’, che si è svolto questa sera a Roma nello splendido scenario del Circo Massimo, dove è in corso ‘Atreju’, la kermesse organizzata da Fratelli d’Italia.
All’evento, aperto dalle parole del senatore Paolo Marcheschi e moderato dalla giornalista Giusy Meloni, hanno partecipato il ministro dello sport Andrea Abodi, il presidente della LND Giancarlo Abete, il CEO di DAZN Srefano Azzi e i presidenti di Milan e Torino Paolo Scaroni e Urbano Cairo. Sul palco insieme a loro anche Federica Cappelletti, che ha parlato dello sviluppo del calcio femminile.
“La mia presenza è un segnale di grande apertura nei confronti del movimento, anche da parte della politica - ha dichiarato il presidente della Divisione Serie A Femminile Professionistica - siamo una realtà sempre più consolidata e la crescita degli ultimi anni è un dato di fatto e lo dimostra chiaramente: abbiamo superato la soglia delle 45mila tesserate, un incremento del 127% dal 2009 ad oggi che ci proietta tra le 15 top federazioni a livello mondiale. Tanto è stato fatto, ma dobbiamo continuare a lavorare per incentivare le politiche sulla parità di genere. Abbiamo una grande opportunità: il calcio femminile è una startup che si inserisce in un contesto ad alto potenziale, fondamentale per il Paese. Dobbiamo ulteriormente migliorare il prodotto, creare più appeal ed essere sempre più visibili per far sì che il sogno di tantissime bambine possa diventare realtà, un processo in un certo senso già garantito dall'avvento del professionismo. Il futuro del calcio femminile passa in ogni caso dalla sostenibilità, che è necessaria a tutti i livelli, dalla base fino ad arrivare al calcio di vertice”.