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UEFA e Commissione Europea rinnovano l'accordo di cooperazione fino al 2025

Incentrato sulle priorità dell'UE come lotta al cambiamento climatico, uguaglianza e inclusione sociale, l'accordo intensifica la collaborazione di lunga data tra la Commissione europea, la UEFA e le federazioni calcistiche

giovedì 6 ottobre 2022

UEFA e Commissione Europea rinnovano l'accordo di cooperazione fino al 2025

Il presidente UEFA Aleksander Ceferin e il vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas, presso la sede della Commissione europea a Bruxelles, hanno rinnovato l'accordo di cooperazione CE-UEFA stipulato per la prima volta nel 2014. L'ultimo accordo istituzionale porta la partnership tra la Commissione europea e la UEFA a un nuovo livello, concentrandosi sulle sfide prioritarie per l'Europa e definendo una tabella di marcia fino al 2025.

Incentrato sulle priorità dell'UE come la lotta al cambiamento climatico, l'uguaglianza e l'inclusione sociale, l'accordo intensifica la collaborazione di lunga data tra la Commissione europea, la UEFA e le federazioni calcistiche, che si propongono di utilizzare il calcio per favorire un cambiamento positivo in Europa.

Al centro dell'accordo c'è l'impegno congiunto a promuovere la solidarietà nello sport a vari livelli, in particolare tra il calcio professionistico e quello di base, lo sviluppo continuo del calcio femminile, l'equità, l'integrità, la sostenibilità finanziaria, l'equilibrio competitivo, la parità di genere e la good governance. La Commissione ribadisce la responsabilità fondamentale della UEFA quale organo direttivo del calcio europeo e concorda sull'importanza di coinvolgere tifosi e altre parti nelle discussioni, anche attraverso la Convenzione sul futuro del calcio europeo guidata dalla UEFA.

L'accordo riafferma esplicitamente la volontà della Commissione e della UEFA di proteggere e rafforzare il Modello sportivo europeo, basato su valori, solidarietà tra calcio d'elite e calcio di base, merito sportivo, sistema aperto di promozioni e retrocessioni e protezione dell'integrità fisica e morale degli sportivi. In questo modo, l'accordo porta avanti le politiche pubbliche definite dal Parlamento europeo e dagli Stati membri dell'UE (Consiglio dell'UE) nelle risoluzioni dello scorso anno.