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Tavecchio: “Puntiamo all’eccellenza”. Uva: “Percorso di rinnovamento e di crescita”

lunedì 19 gennaio 2015

Tavecchio: “Puntiamo all’eccellenza”. Uva: “Percorso di rinnovamento e di crescita”

“Contiamo di avere, da parte della Lega, la possibilità di concederci i giocatori. La Lega è qui a disposizione come la FIGC è a disposizione della Lega, il futuro deve essere di collaborazione e non di scontro”: è l’auspicio del Presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio, in vista dello stage di febbraio chiesto da Antonio Conte e a cui rischiano di non partecipare i giocatori delle squadre impegnate nelle coppe. “Il principio fondamentale – prosegue il numero uno di via Allegri – è che gli stage non devono essere a ridosso delle competizioni europee e che non devono
intralciare i rapporti con le società in termini reali e non politici. Si dovrà comporre un calendario che tenga conto anche delle nostre necessità. Vi posso assicurare che la chiusura del campionato per il 15 maggio sarà certamente rispettata”.
Non è ancora ufficiale la data in cui si terrà lo stage. “Non ho ancora avuto una comunicazione – prosegue Tavecchio -  a Conte è stato chiesto di fare lo stage in giorni in cui non ci sia concomitanza di altri eventi per i club. Tutto qua. Mi aspetto un grande riconoscimento da parte delle società su questo punto perchè stiamo dando il massimo della disponibilità sull'organizzazione del prossimo campionato. Se siamo tutti in buona compagnia faremo buone cose, se saremo sparsi non otterremo niente. Dobbiamo portare l'Italia del calcio ad un'eccellenza in cui tutte le componenti siano coinvolte”.

Interpellato ancora sulla situazione del calcio italiano, Tavecchio si dice ottimista e sottolinea le potenzialità del nostro Paese: “Vorrei spezzare una lancia in favore del calcio italiano, di speranza per il nostro calcio. Noi pensiamo al Paese. Quando si parla di fatturati, di altri discorsi, bisogna ricordare che qui c'è una cultura diversa. Quando un nostro allenatore o un nostro giocatore va all'estero, siamo contenti perchè esportiamo la nostra cultura, la nostra filosofia. Tiriamoci su di morale, la nostra Federazione è una grande Federazione, è un importante soggetto in ambito internazionale. Non si fanno riflessione sia in UEFA che in FIFA senza tenere conto della Federcalcio. Se arbitriamo la finale dei Mondiali, vuol dire che abbiamo una struttura arbitrale forte. Per difendere ed aiutare il nostro settore arbitrale, ricordo che recentemente abbiamo preso un provvedimento riguardante il campionato dilettanti con sanzioni pecuniarie. Abbiamo un sistema ordinato, una giustizia seria e siamo usciti da un periodo nebuloso con grande stile e grande capacità, per questo ringrazio tutte le nostre componenti del gruppo calcio. La crescita del nostro mondo dipende dalla crescita di tutte le componenti che ne fanno parte”.
Di goal line technology, riforma dei campionati, Nazionale e del rapporto con il presidente Carlo Tavecchio ha parlato il Direttore generale Michele Uva tracciando un bilancio a sei mesi dall’inizio di questa nuova avventura. “Il presidente Tavecchio – ha dichiarato - è persona capace e competente, i primi sei mesi con lui sono andati bene: c'è sintonia perché abbiamo passione, rispetto delle professionalità e grande voglia di fare”. Al di là dell’aspetto calcistico, la FIGC deve far fronte in questo periodo anche ai “problemi” scaturiti dal taglio dei contributi da parte del CONI e su questo il Dg ha ribadito che la razionalizzazione delle risorse in ambito federale tocca tutti a 360 gradi (componenti, settori e struttura interna): “In momenti di difficoltà generale dobbiamo spendere meglio, non verrà tolto nulla alla base degli arbitri, anzi siamo riusciti a preservare gli investimenti per i settori giovanili a dimostrazione che crediamo fortemente nel futuro del nostro calcio”.
“L'adozione della Goal line technology – ha proseguito Uva - avrà il via libera dal Consiglio federale, ma sarà una scelta della Lega o delle Leghe, e tutti i costi saranno a carico di chi deciderà se e come applicarla. La FIGC è assolutamente a favore, ma non può fare altro che recepire le richieste delle Leghe e poi controllare che i sistemi adottati e il loro utilizzo rispettino le norme FIFA, garantendo la regolarità del campionato”.
Sulla riforma dei campionati ha spiegato: “E’ la madre delle riforme, ma non la sola. Tante piccole azioni sommate portano ad una ridefinizione del modello. Certo, diminuire il numero delle squadre, rendere i campionati meno affollati e con meno tensioni finanziarie, è fondamentale, ma, se non si fanno anche investimenti sui giovani, sull'inclusione dei ragazzi stranieri, la riforma dei campionati potrà portare vantaggi, ma non determinanti. Serve la spinta di tutte le componenti per dare un impulso al calcio italiano”.
Infine la Nazionale: “Condivido l'atteggiamento del Ct Antonio Conte. Il fatto di avere rapporti con i club – ha concluso Uva - di aver programmato incontri anche con le società di Serie B è un percorso che porta vantaggi in tema di coinvolgimento. Il programma è stato stilato da tutte le parti insieme. Il percorso si sta avviando, e c'è bisogno della collaborazione da parte di tutti. La possibilità di modificare il calendario della prossima stagione? Permetterebbe alla Nazionale di avere una settimana in più per prepararsi all’Europeo. In Germania, in Inghilterra e in Francia si parte prima di Ferragosto, dando alla Nazionale due settimane in più. Secondo me c'è la volontà di concedere questo periodo”.