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Tavecchio: “Confidiamo in Malagò per una revisione dei contributi”

martedì 28 ottobre 2014

Tavecchio: “Confidiamo in Malagò per una revisione dei contributi”

“Il calcio rivendica il suo grande ruolo sociale, con l’organizzazione di 700 mila partite l’anno ed 1 milione e 300 mila tesserati rappresenta la struttura che su tutto il territorio nazionale assolve capillarmente la funzione riconosciuta dal Ministro vigilante allo sport, che è quella di destinare i contributi statali allo sviluppo dello sport di base”: con queste parole il presidente della FIGC Carlo Tavecchio ha aperto il suo intervento al Consiglio Nazionale del Coni. L’argomento in discussione è la definizione dei criteri per la distribuzione dei contributi alle Federazioni sportive da parte del Comitato Olimpico, per i quali il calcio subirebbe una contrazione consistente di circa il 30%, peraltro a stagione in corso. “Prima c’era preoccupazione, adesso esprimo tutte le nostre riserve in merito ai principi politici che hanno ispirato questa revisione – ha continuato Tavecchio – non è pensabile che dell’ammontare per lo sport reso disponibile dallo Stato si individui il 72% per le finalità olimpiche delle diverse discipline e solo il 18% per la sua ricaduta nel sociale. Il calcio è una realtà che, senza fare paragoni con nessuno, ha una portata ed un impatto sul sistema Paese enorme, anche dal punto di vista economico”. “Il calcio è uno sport popolare nel vero senso della parola – ha affermato il presidente della FIGC – dietro a 40 club d’élite, abbiamo 76mila squadre che intrattengono il tempo libero degli italiani tutte le domeniche con le partite e durante la settimana con gli allenamenti".
La disamina del numero uno della Federcalcio tocca anche aspetti di natura contributiva: “L’intero sistema calcio concorre in via maggioritaria attraverso i giochi e le scommesse e con il pagamento delle imposte alla formazione delle risorse che vengono messe a disposizione dello sport. Non è arroganza affermare che prima (dal 1948 al 2003) il calcio ha contribuito con il Totocalcio alle vittorie olimpiche degli altri sport e che nel 2003, quando si scelse di abdicare alla propria indipendenza economica, il CONI riconobbe un ruolo di traino dell’intero sistema al calcio stesso. Se tutto questo oggi viene messo in discussione ne prendiamo atto, ma le modalità con cui ci si chiede di tagliare drasticamente il bilancio è una cosa insostenibile”. La posizione della FIGC è critica, ma senza alcuna contrapposizione: “Ci affidiamo al presidente del Coni, è nota la mia amicizia nei suoi confronti – ha detto Tavecchio - oggi Malagò ha lasciato spazi di natura politica su ipotesi di conguagli e revisioni, per questo continuiamo a dialogare senza particolari conflittualità”. “Ho in programma un Consiglio Federale per il 14 novembre dove, insieme alle Leghe e alle componenti tecniche, valuteremo compiutamente la questione, scevri da ogni rivalsa e considerazione di parte – ha concluso il presidente della Federcalcio – rispettiamo il CONI, ma non accettiamo procedure che umiliano i rapporti al suo interno”.

Fotografia: Bruno Photo