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Sicurezza nel Calcio europeo, la finale a Roma modello di efficienza

giovedì 2 luglio 2009

Sicurezza nel Calcio europeo, la finale a Roma modello di efficienza

Omologare l’operatività delle forze di Polizia impegnate nel garantire la sicurezza in occasione degli incontri di calcio nel territorio dell’Unione Europea. Questo l’obiettivo del progetto finanziato dalla Commissione Europea con il supporto della UEFA, che ha preso il via ieri a Praga e al quale hanno partecipato i rappresentanti delle forze dell’ordine dei Paesi europei. A rappresentare il Dipartimento di Pubblica Sicurezza italiano, il Segretario dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive Roberto Massucci il quale, al termine dei lavori, ha illustrato filosofia e scopi dell’iniziativa. “La disputa di incontri di calcio a livello internazionale è ormai un fatto all’ordine del giorno – afferma Massucci -, e la figura del tifoso trascende i confini nazionali. I tifosi sono ormai tifosi dell’Europa e il fenomeno dell’hooliganismo si è trasformato, assumendo connotati che richiedono risposte adeguate. L’obiettivo è pertanto quello di garantire al pubblico accoglienza, ordine, sicurezza e soprattutto fruibilità dell’evento, non solo all’interno ma anche all’esterno degli impianti di gioco”.  Un principio questo alla base dell’efficacia del dispositivo concepito e attuato dal Ministero dell’Interno Italiano in occasione della recente Finale di Champions League disputata a Roma il 27 maggio scorso. Un’esperienza portata ad esempio quale modello di efficienza. “Lo è stato. E costituisce una chiave di valutazione per qualsiasi evento futuro anche per il modello di partenariato tra le Istituzioni, deputate e mantenere la responsabilità del dispositivo, e i privati che concorrono con organizzazione e stewards. I tifosi hanno assistito senza problemi a una grande partita in uno scenario formidabile, con un livello di sicurezza elevatissimo che non ha costituito una barriera tra loro e l’evento stesso.  A differenza di altre esperienze recenti  – ha spiegato Massucci - tutti hanno fatto rientro nel proprio Paese di provenienza entro le 4.00 di mattina del giorno successivo, che era poi l’obiettivo principale”.
La struttura del progetto, che prende spunto da studi effettuati dall’Università di Liverpool e dall’Accademia di Polizia dell’Olanda, ma anche da precedenti esperienze pilota iniziate in occasione del Campionato Europeo UEFA 2000, si compone di 4 moduli di formazione che in un periodo di 3 anni mira a formare le figure chiave necessarie a garantire la sicurezza in occasione di tutte le manifestazioni sportive europee. Ad esso hanno dato la propria adesione formale tutti i grandi Paesi membro dell’Unione.

Foto Maurizio Pittiglio