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Si è spento Bearzot, profondo cordoglio di tutto il calcio italiano

martedì 21 dicembre 2010

Si è spento Bearzot, profondo cordoglio di tutto il calcio italiano

Grande commozione e vivissimo cordoglio in Federcalcio alla notizia della scomparsa di Enzo Bearzot. L’ ex C.T. della Nazionale Campione del mondo dell’82 sarà ricordato nel primo pomeriggio in apertura della riunione del Comitato di Presidenza della FIGC,mentre nella sede di via Allegri è esposta da questa mattina la bandiera a mezz’asta.

“Di Enzo Bearzot - ha dichiarato il presidente della FIGC Giancarlo Abete appena appresa la notizia - vogliamo sottolineare e ricordare innanzitutto le qualità umane e morali,il rigore della sua professionalità, uno stile di vita che resta un esempio per il calcio di tutto il mondo”. “Comportamenti lineari e sempre coerenti, una dimensione umana vera, non condizionata dalla realtà, spesso complessa, del calcio, sono stati i tratti principali della sua personalità. In questo momento di grande dolore e commozione - ha detto ancora Abete - il ricordo di Enzo Bearzot non può essere collegato soltanto alla grande gioia collettiva che ci ha regalato nel 1982 guidando la Nazionale Italiana al terzo titolo Mondiale in Spagna; la sua testimonianza di grande tecnico rimane un insegnamento per tutti quelli che amano lo sport e il calcio: Bearzot ha saputo rappresentare e trasmettere i grandi valori dell’uomo e dello sport”.

“La Federazione Italiana Giuoco Calcio - ha concluso Abete - ha avuto il privilegio di poterlo annoverare tra i suoi personaggi più illustri: anche in anni recenti, come presidente del Settore Tecnico di Coverciano, Bearzot non ha mai fatto mancare il contributo prezioso e intelligente della sua esperienza, delle sue idee, del suo esempio di vita, dentro e fuori i campi di calcio”.

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La Coppa del mondo alzata al cielo, con un sorriso di chi sa di aver compiuto un’impresa: lo ricorderemo per sempre così Enzo Bearzot, Commissario Tecnico e forse qualcosa di più degli Azzurri “Mundial” a “Spagna ’82”, che si è spento oggi, lasciando nel cuore di tutti gli italiani, e non solo i tifosi di calcio, una profonda tristezza.

Friulano autentico, nato ad Aiello (Ud) classe 1927, una lunga carriera da calciatore e poi da allenatore, Bearzot è entrato nel cuore di tutti gli italiani per aver contribuito a costruire quel piccolo grande miracolo sportivo che portò l’Italia calcistica sul tetto del mondo a Madrid, nel 1982, a 44 anni di distanza dall’ultimo titolo iridato, con una squadra che seppe imporre il gioco italiano, dopo un inizio difficoltoso, come esempio di concretezza ed efficacia calcistica. I ragazzi di Bearzot seppero trascinare una Nazione intera ad un successo che contribuì ad unire definitivamente nel tricolore tutto il paese.

Dopo aver giocato con Pro Gorizia, Inter, Catania e Torino (con 1 presenza in Nazionale), Bearzot nel 1964 iniziò la carriera di allenatore al Torino, come preparatore dei portieri e poi da assistente di Nereo Rocco e Fabbri. La sua prima panchina ufficiale fu però al Prato (Serie C) nel 68/69, ma la svolta della sua carriera fu l’ingresso nei quadri federali. Iniziò dalle giovanili (under 23), poi fu promosso assistente del Ct Valcareggi e vice di Bernardini. Nel 1975 fu nominato CT della Nazionale maggiore e cominciò a forgiare una squadra che avrebbe fatto innamorare gli italiani. Quarto al Mondiale argentino nel ’78, dopo aver sfiorato l’ingresso in finale, sfumata contro l’Olanda, così come all’Europeo italiano del 1980, ebbe il merito di puntare sulla forza morale, prima che tecnica, di un gruppo straordinario che nel 1982 regalò all’Italia il suo terzo Mondiale. Dopo un deludente mondiale in Messico, Bearzot decise di dimettersi, per completare la propria carriera come Presidente del Settore Tecnico della Federcalcio dal 2002 al 2005. Dopo il trionfo spagnolo, Bearzot aveva ricevuto l’onorificenza di Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

La Federazione Italiana Giuoco Calcio si stringe alla famiglia in questo momento di dolore e si fa interprete del profondo cordoglio di tutto il calcio italiano per la perdita di un uomo che, aldilà degli indimenticabili successi sportivi, ha saputo trasmettere un esempio memorabile di straordinaria umanità.