Progetto B Futura: presentato lo stadio sostenibile della Serie B
giovedì 16 maggio 2013
Uno stadio dalla capienza ridotta, da 10-20 mila spettatori, e con un costo tra i 1000 e i 2000 euro a posto. E’ questo lo stadio sostenibile della Serie B secondo lo studio durato sei mesi e presentato oggi a Roma da parte di B Futura, la piattaforma di sviluppo infrastrutturale della Lega Serie B che intende dare una risposta al problema dell’impiantistica sportiva. Le caratteristiche emerse dallo studio condotto con Unioncamere, Anci, Ance, Finmeccanica e dall’Istituto di Credito Sportivo, suggeriscono la realizzazione degli impianti grazie a un iter amministrativo certo, da ottenere attraverso il project financing e con un mix tra le differenti forme di finanziamento e strumenti di accesso al credito disponibili.
Nel corso del convegno, che si è svolto presso l’Auditorium di via Veneto, il presidente del Coni Giovanni Malagò ha mandato il suo saluto con un video messaggio complimentandosi con la Lega di B per aver giocato d’anticipo: “In un tema, quello degli impianti sportivi, che è uno dei più importanti per invertire il trend negativo di occupazione degli stadi. Il paragone con altri Paesi europei, ci vede inseguire un gap che in parte si riversa sui dati di occupazione e sulla mancanza di servizi. All’estero spesso sono stati capaci di fare sinergia con il proprio territorio”.
Un plauso all’iniziativa è arrivato anche dal presidente della Figc Giancarlo Abete, che ha sottolineato l’importanza di un lavoro basato su una dimensione di progettualità: “B Italia segue una logica di squadra, con regole certe, con un approccio sistemico e organico. Un modo di lavorare da prendere ad esempio. Questo progetto – ha spiegato il numero uno della Figc - dà ulteriore forza alla proposizione che stiamo portando avanti in sede politica sulla legge sugli stadi. E’ un’opportunità di sviluppo per tutto il territorio, qui si mette a disposizione la professionalità”.
Alla presentazione del progetto, che ha visto la partecipazione tra gli altri del vicepresidente vicario della Figc e presidente della Lnd Carlo Tavecchio, del responsabile dell’Osservatorio Nazionale per le Manifestazioni Sportive Roberto Massucci, del direttore generale della Figc Antonello Valentini e del vicepresidente Anci e sindaco di Livorno Alessandro Cosimi, il responsabile dello sviluppo dell’Uefa Thierry Favre si è detto felice “di poter portare in giro un esempio positivo sull’impiantistica degli stadi”, mentre il direttore generale del Ministero dell’Ambiente Corrado Clini ha spiegato come B Futura “presenti molte buone pratiche di esempi che potrebbero essere il driver di iniziative e azioni che il ministero sta portando avanti e che possono intersecare il nostro cammino”.
Lo studio, comparato anche con gli stadi delle seconde leghe europee e arricchito da diverse analisi di esempi internazionali, ha suscitato l’interesse concreto di undici club della Serie B e delle relative amministrazioni comunali (Ascoli, Bari, Brescia, Lanciano, La Spezia, Livorno, Modena, Terni, Varese, Verona, Vicenza). L’obiettivo ultimo è realizzare, per queste e per le altre società che puntano a uno stadio nuovo o a un nuovo impianto di allenamento, una vera e propria struttura operativa, che assuma il ruolo di sviluppatore di progetti da realizzare con i club e i partner interessati. Ad ascoltare gli interventi in platea anche il neo direttore generale della Coni Servizi Michele Uva e i patron del Siena e del Brescia Massimo Mezzaroma e Gino Corioni.
“B Futura – ha ricordato il presidente della Lega Serie B Andrea Abodi - è stata concepita a metà dello scorso anno, prendendo spunto da una constatazione, una necessità e una convinzione: la prima relativa all'oggettiva difficoltà di poter usufruire a stretto giro di una ‘legge obiettivo’ in grado di fornire certezze di tempi, modi e condizioni dell'iter amministrativo, la seconda collegata all'esigenza indifferibile di ammodernare i nostri impianti tristemente inadeguati ai tempi e l'ultima, certamente non per importanza, ispirata dalla convinzione che un stadio o un centro di allenamento rappresentino la casa degli appassionati, quindi meritino di essere decorosi, ospitali e funzionali alle esigenze dei singoli e della comunità. Se la legge sugli impianti sportivi dovesse arrivare – ha concluso Abodi - tanto meglio, ma in ogni caso B Futura coltiva l'ambizione di diventare una sorta di attivatore e di acceleratore di microsviluppo territoriale”.