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Proclamato lo sciopero per l'11 e 12 dicembre. Oggi l'Alta Corte di Giustizia

martedì 30 novembre 2010

Proclamato lo sciopero per l'11 e 12 dicembre. Oggi l'Alta Corte di Giustizia

Il campionato di serie A si fermerà nel week end dell’11 e 12 dicembre. Al termine della riunione che si è svolta oggi nella sede della Figc, l’Aic ha confermato la giornata di sciopero, non essendo stata raggiunta un'intesa con la Lega di Serie A sul rinnovo dell'accordo collettivo. Assente Campana, la decisione è stata comunicata da Leonardo Grosso, vicepresidente dell'Aic: “Siamo dispiaciuti -ha detto Grosso- ma anche vincolati alla decisione del direttivo dell’Aic, che era quella di scioperare l’11 e il 12 dicembre qualora non si fosse trovato l’accordo. Noi abbiamo ribadito la nostra disponibilità a discutere sui sei punti, senza entrare nel merito di nessuno di questi sei punti perché la Lega continuava a chiedere di discutere anche del problema dei fuori rosa che per noi è un discorso chiuso”.
Dal canto suo il presidente della Lega Beretta definisce “irresponsabile” questa decisione: “Stiamo assistendo ad un pericoloso gioco al massacro – ha dichiarato il numero uno della Lega di serie A - lo sciopero dei calciatori è una decisione irresponsabile e senza ragioni. Sono stupefatto dalla decisione dell'Aic di alzarsi dal tavolo della trattativa mentre il presidente Abete stava illustrando la bozza di sintesi preparata dalla Figc. E' una giornata senza precedenti”.
In serata il presidente delConi, Giovanni Petrucci, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Lo sciopero proclamato dall’Associazione Calciatori è un atto intimidatorio, prepotente e arrogante. Chi mostra i muscoli spesso denota debolezza. Quanto annunciato questa sera dall’Aic rappresenta la manifestazione di un’assoluta lontananza dall’attuale momento del Paese e una scarsa attenzione per le sorti del calcio italiano”.
“Nonostante un apprezzato intento conciliativo del presidente Abete – ha sostenuto Petrucci -, l’AIC, interrompendo oggi le trattative senza entrare nel merito dei punti in discussione, ha calpestato le più elementari regole di buon senso. Inoltre, a differenza dell’AIC che dichiara di non capire l’obiettivo della convocazione dell’Alta Corte di Giustizia, il Coni comprende benissimo il significato dell’incontro previsto per domani, al quale – ricordo – non si partecipa per educazione ma per doveroso rispetto istituzionale verso il massimo organo di giustizia sportiva”.
“Questa vicenda – ha proseguito Petrucci – purtroppo accende i riflettori su un tema fondamentale come il rispetto delle regole sociali circa l’ambiguità di chi riveste contemporaneamente due ruoli incompatibili, quali Governo e Sindacato”.
“L’argomento – ha concluso Petrucci – è certamente di rilievo statutario e credo che sia giunto oramai il momento di approfondirlo”.
Nessuna dichiarazione da parte del presidente della Figc Giancarlo Abete, in attesa della giornata di domani: l'Alta Corte di Giustizia, presieduta dal dottor Riccardo Chieppa, ha anticipato alle ore 17 la convocazione dell’Aic, alle ore 18 toccherà alla Lega di serie A. Le audizioni riguardano  la richiesta di parere formulato dalla Figc l'11 novembre sul contratto collettivo dei calciatori.