"PIU' SPORT A SCUOLA E VINCE LA VITA": E' PARTITA LA CAMPAGNA CONTRO LA VIOLENZA
venerdì 16 febbraio 2007
E' iniziata con il liceo classico "Eugenio Montale" di Roma la campagna educativa e sociale "Più sport a scuola e vince la vita" promossa dai ministri dello sport Melandri e della Pubblica istruzione Fioroni contro l'ondata di violenza che ha colpito il calcio nelle ultime settimane, della quale sono testimonial i campionati dello sport italiano, in particolare quelli della Nazionale e del calcio, insieme ai tecnici degli Azzurri, gli allenatori e tutti gli arbitri di serie A e B. La Federazione è in prima linea in questa campagna. Una delegazione guidata dal Commissario straordinario Luca Pancalli e composta dal tecnico dell'Under 18 e 19 Francesco Rocca e dall'arbitro Rosetti, ha incontrato, presenti i ministri Melandri e Fioroni, gli alunni della scuola del quartiere Bravetta per un confronto su temi di attualità inerenti lo sport. Grazie all'autonomia scolastica, i ragazzi della sezione "S" del liceo "Eugenio Montale" praticano due ore di educazione fisica aggiuntive rispetto al normale orario, senza nulla sottrarre alle altre materie. E proprio in virtù di questa particolare vocazione sportiva, questa scuola è stata scelta come prima tappa dell'offensiva educativa. Dopo la lettura di alcuni brani di autori classici greci che richiamano il rispetto degli avversari durante i Giochi Olimpici, sono stati affrontati vari argomenti tra cui i valori dello sport, la necessità di bandire ogni forma di violenza dai campi di gara, il calcio come rivalità sportiva. L'intento di questi incontri è quello di abbassare i toni e dare un esempio concreto di lealtà e correttezza, valori fondamentali non solo nello sport. Particolarmente significativo è stato l'intervento di Pancalli: "Lo sport è il sociale - ha detto il Commissario straordinario rivolgendosi ai ragazzi - anche se nell'immaginario collettivo, purtroppo, c'è una visione distorta che ci lega ai risultati e all'agonismo esasperato. Dobbiamo riappropriarci dei valori sportivi ed entrare nel clima di sport come cultura. E' una cosa complicata per chi non lo ha mai fatto, ma non dovrebbe esserlo per voi che siete giovani e per noi che facciamo parte di una nuova classe dirigente".