Attualità

Per le vittime di Messina, minuto di silenzio per gli Azzurri a Dublino e Parma

lunedì 5 ottobre 2009

Per le vittime di Messina, minuto di silenzio per gli Azzurri a Dublino e Parma

Un minuto di silenzio - e Azzurri con il lutto al braccio - in memoria delle vittime del disastro di Messina sarà osservato  prima di Irlanda - Italia di sabato prossimo a Dublino e di Italia - Cipro in programma mercoledì 14 a Parma per le qualificazioni ai Campionati del Mondo.
Su richiesta della FIGC, la FIFA ha autorizzato gli arbitri delle due partite a riunire le squadre al centro del campo prima del fischio di inizio per una pausa di raccoglimento che ricordi la tragedia che ha colpito il nostro Paese.

“Esprimo amarezza e solidarietà e voglio assumermi le responsabilità per il fatto che effettivamente il minuto di silenzio non ha unito ieri e l'altro ieri. E' stato un difetto di coordinamento, fermo restando che la Lega Dilettanti si è mossa in modo idoneo. Questo ha determinato un effetto contrario alle nostre volontà”: a parlare è il presidente della Figc Giancarlo Abete, intervenuto in diretta alla trasmissione “La Politica nel Pallone” su Gr Parlamento, sulle polemiche scaturite dopo che la Federazione ha autorizzato il minuto di raccoglimento soltanto per quelle partite che vedevano impegnate le squadre siciliane, dalla serie A ai campionati dilettanti.
“Se si commettono errori, bisogna ammetterli – ha puntualizzato Abete – ma vorrei che nessuno dubitasse del livello di sensibilità che mille volte la Figc ha dimostrato nei confronti delle tragedie che hanno colpito il nostro Paese. Per un carente coordinamento si commettono errori: sia chiaro che non è dovuto ad una logica di considerare separate le vicende da dove accadono, ma ribadisco che, chi è a capo di un'organizzazione, deve assumersi errori e positività”.
Nel corso della trasmissione, il presidente Abete ha affrontato altri argomenti, ugualmente di estrema attualità: la Nazionale, Euro 2016 e la tessera del tifoso.

NAZIONALE- “Un risultato positivo a Dublino – ha sottolineato il presidente federale - ci darebbe qualificazione e fiducia. Meglio evitare di arrivare all'ultima partita del girone senza la certezza di andare in Sudafrica. I risultati sono fondamentali, è chiaro che è gradito anche il bel gioco. Ma in questo momento per noi la priorità è rappresentata dal risultato”.

EURO 2016 – “I tempi sono stretti, anche se il gruppo di lavoro coordinato da Michele Uva sta lavorando con intensità. Chiaramente bisogna fare una valutazione generale e sulla nostra situazione strutturale: se prendiamo in considerazione gli stadi, abbiamo i requisiti per essere assegnatari. Abbiamo situazioni buone per l'Olimpico di Roma, o il nuovo stadio della Juve o Milano, abbiamo invece criticità in altre città. I riferimenti che creano le condizioni per avere l'assegnazione sono collegati ad un sistema che travalica le specificità sportive, riguarda un sistema-Paese in quanto tale. Accordo Italia-Francia? Stiamo preparando il nostro dossier, sapendo che dobbiamo averlo idoneo. Ci sono tempi tecnici fino al 15 febbraio per fare valutazioni, cercheremo di farle nel massimo coinvolgimento. Una scelta della Federazione che deve essere condivisa dal Coni e supportata dal Governo. Non vogliamo essere protagonisti di decisioni che non tengono conto di uno scenario generale”.
TESSERA DEL TIFOSO – “La tessera del tifoso è un'evoluzione del biglietto nominativo. La tessera realizza di garantire che, previo controlli adeguati, quando si va alo stadio non si trovano soggetti con Daspo o sottoposti a misure di sorveglianza speciale. Serve per migliorare la qualità dando mondo di vivere la partita, prima e durante i giorni precedenti. Ci sono realtà territoriali in fortissima tensione nel rapporto con società, tifoseria e media. Ritengo che bisogna fare uno sforzo per migliorare il livello di approccio alla partita. Se non ci fossero stati atteggiamenti inaccettabili negli stadi, non ci sarebbe stato il biglietto nominativo e l'obbligatorietà della tessera. Si può creare un clima più sereno che riguarda tutta la settimana e non solo lo stadio. Abbassare i toni serve sempre”.