Osservatorio-Figc: intervento conclusivo di Abete a Spoleto
giovedì 30 maggio 2013
Con gli interventi del presidente della Figc Giancarlo Abete e del vice capo della Polizia - Direttore Centrale della Polizia Criminale Francesco Cirillo sul tema del match-fixing e sull’attività della UISS (Unità Informativa sulle Scommesse Sportive), si è concluso a Spoleto il seminario internazionale promosso dall’Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni Sportive, con il contributo della Figc, dal titolo “Fare sicurezza insieme – Risorsa per un calcio europeo” . Due giorni di lavori, durante i quali sono state affrontate tutte le tematiche riguardanti la sicurezza delle manifestazioni sportive: misure organizzative, stewarding, rapporti con i tifosi, lotta al razzismo, corruzione. E’ la prima volta che i soggetti impegnati a garantire la sicurezza si confrontano tutti insieme, dando vita ad un programma di formazione congiunta dedicato ai Delegati alla Sicurezza e ai Supporter Liasion Officer dei club di serie A e B, nonché ai Coordinatori dei GOS delle Questure.
La collaborazione tra tutte le forze in campo rappresenta infatti un modello positivo da applicare in futuro, al fine di individuare nuove strategie per riportare i tifosi allo stadio e rendere gli impianti sempre più fruibili, tutelando gli spettatori in un’ottica di servizio e rinnovando l’impegno contro il razzismo e la manipolazione delle gare. Molto significativo è stato l’intervento del presidente federale Abete, che è partito proprio dal significato delle parole che hanno dato il titolo al seminario: “Fare sta per ragionare nell’ottica delle persone che fanno, non in maniera negativa; sicurezza è un grande valore, sinonimo di libertà e democrazia; insieme indica la realtà che viviamo, una scelta di vita, un confronto per il quale ringrazio le Forze dell’Ordine che sono garanzia di ruolo e garanzia istituzionale”.
Ricordando alcuni dati che riguardano l’aumento dei Daspo, Abete ha sottolineato che questo è “un aspetto positivo, vuol dire che c’è la capacità di individuare chi si comporta male. Questi soggetti ci privano della dimensione di libertà che appartiene al calcio, che è espressione di democrazia e proprietà di tutti: rinnova, nonostante le criticità, la dimensione della speranza, dell'identità e del territorio. Apparteniamo ad un sistema normativo per cui siamo prima cittadini e poi dirigenti sportivi, e le regole dello sport vanno rispettate. Bisogna lavorare sul discorso della formazione, come si sta facendo con i delegati alla sicurezza e gli steward, e della prevenzione”.
Ribadendo l’impegno della Federazione nella lotta al razzismo e sottolineando che anche la gara che la Nazionale giocherà domani contro San Marino sarà un’occasione per rinforzare questo concetto (molte le iniziative, alcune delle quali promosse in collaborazione con l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni razziali allo stadio e all’interno del ‘Vivo Azzurro Puma Village’), Abete ha aggiunto: “Il razzismo è un problema da valutare in maniera attenta e profonda, non da sottovalutare”.
Infine il presidente federale ha ricordato che la Figc - d'intesa con il ministero degli Interni - intende onorare la memoria di Antonio Manganelli istituendo una borsa di studio a lui intitolata per premiare chi è impegnato sul tema della sicurezza nello sport.
Tutti i partecipanti al Convegno, nella prospettiva di una maggiore partecipazione dei tifosi agli eventi sportivi e alla loro sicurezza, hanno condiviso un decalogo di interventi da sviluppare ed attuare con il coordinamento dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive. Le conclusioni del convegno e il testo completo del decalogo sono consultabili sul sito www.osservatoriosport.interno.it