“Nutrizione è salute”, l’impegno della Lnd e dei medici sportivi italiani
lunedì 22 aprile 2013
Abitudini scorrette e giusti comportamenti alimentari sono gli argomenti principali affrontati oggi da esponenti, medici e protagonisti del mondo sportivo, davanti ad una numerosissima platea, nel corso del convegno “Nutrizione è salute”, organizzato dalla Lega Nazionale Dilettanti con la collaborazione della Federazione Medico Sportiva Italiana. Un dibattito che ha offerto informazioni che possono risultare fondamentali per i giovani calciatori, circa 1.300.000 afferenti alla Figc-Lnd, di cui 800mila hanno un’età compresa tra i 5 e i 16 anni. Al convegno hanno partecipato il presidente della Figc Giancarlo Abete, il vicepresidente vicario della Federcalcio e presidente della Lnd Carlo Tavecchio, il vicepresidente della Figc Demetrio Albertini, il presidente della Lega Pro Mario Macalli, il presidente dell’Aiac Renzo Ulivieri, il presidente della Lega di Serie B Andrea Abodi e il presidente della Federazione medico sportiva italiana Maurizio Casasco.
“C'è grande attenzione sui temi della salute e dell'alimentazione – ha dichiarato il presidente federale - nel mondo del calcio. Lo dimostrano la commissione sulle morti improvvise sui campi che abbiamo istituito come Figc dopo il caso Morosini, il nostro impegno per capire se esista o meno una relazione tra la Sla e il nostro sport e l'aver implementato le visite di idoneità sportiva. La parola responsabilità è e sarà il filo conduttore del nostro progetto”.
Nessuna formula magica, ma una razionale applicazione di quanto di meglio offre oggi la scienza applicata sulla nutrizione dello sportivo. “In un mondo per lo più statico – ha dichiarato il vice presidente vicario della Figc e presidente della LND Carlo Tavecchio - vogliamo creare sempre nuove opportunità per i nostri tesserati e per l'interno mondo sportivo. Siamo stati i primi a parlare e a mettere in atto la diffusione di visite mediche più serie e specifiche, abbiamo portato avanti ricerche mirate sui campi sintetici, sull'integrazione e su tanti altri argomenti. Oggi ci dedichiamo alla nutrizione e in futuro preannuncio che ci occuperemo anche di energia”.
A margine del convegno, il presidente Abete ha risposto alle domande dei giornalisti su vari argomenti, primo fra tutti la giornata di campionato appena conclusa che ha messo in evidenza episodi di nervosismo, sia in campo che fuori, come in occasione del derby siciliano, di Napoli-Cagliari e i cori razzisti rivolti a Boateng. Episodi stigmatizzati dal presidente federale. “Non entro nel merito di decisioni che sono prerogativa del giudice sportivo, però è evidente che il comportamento di alcuni giocatori in campo, per quello che si è visto ieri, non è stato all'altezza di quello che dovrebbe essere. Certe situazioni non sono più tollerate nè tollerabili. Se questo dovesse avvenire in una competizione europea cosa succederebbe? Ci sono dei capitani e loro dovrebbero rappresentare la squadra anche nelle proteste, invece noi assistiamo a gruppi che sciamano con una logica di dare uno spettacolo inaccettabile in mezzo al campo. Sono professionisti e in quanto tale si devono comportare e, se non c'è collaborazione di tutte le componenti delle società, è inevitabile che questi comportamenti si ripetano anche all'esterno del campo. Quindi ci deve essere una assunzione di responsabilità di tanti tesserati che non hanno dato luogo a un comportamento professionale, ma nel merito entrerà il giudice sportivo”.
STADIO DI CAGLIARI – “Il Cagliari, se vorrà partecipare al prossimo campionato di serie A, dovrà risolvere il problema dello stadio. L'iscrizione al campionato è possibile solo se si dimostra la disponibilità di uno stadio che non potrà più essere oggetto, come avvenuto quest'anno, di una fibrillazione che sta durando dall'inizio del campionato. In realtà in questo campionato il Cagliari uno stadio l'aveva individuato, al di là di quello che poteva essere il gradimento da parte dei tifosi, ed era quello di Trieste, solo che poi ci sono state difficoltà legate a questo stadio. La Federazione però è stata chiara, il prossimo anno bisogna ripartire con un riferimento certo e chiaro e non modificabile perché, al di là delle responsabilità di ognuno, è innegabile il danno arrecato al sistema calcio dalla vicenda legata allo stadio del Cagliari di quest'anno. Quindi ci vuole una soluzione chiara e assoluta e, una volta individuata questa, ci potrà anche essere un'eccezione dettata da motivazioni eccezionali, ma non sarà possibile fare come quest'anno ad ogni partita casalinga”.
SOLUZIONE CONDIVISA – Sulla possibilità di creare, da parte della serie A, delle squadre B nei campionati inferiori, Abete ha precisato: “Dobbiamo arrivare prima dell'inizio della prossima stagione sportiva a delle linee d'indirizzo che siano condivise. Una commissione ci sta già lavorando. L'eventuale modifica delle norme attuali richiederebbe però una maggioranza molto ampia e quindi non è pensabile a soluzioni di mera maggioranza, ma ci vogliono riforme condivise. Da una parte c’è interesse da parte della serie A e dell'Associazione Calciatori per le seconde squadre nei campionati professionistici di B e di Lega Pro, dall'altra c'è la valutazione da parte delle due leghe che le squadre B farebbero perdere identità ai rispettivi campionati e che lo stesso risultato si potrebbe ottenere attraverso le multiproprietà”.
DERBY DI COPPA ITALIA - Dopo la richiesta del sindaco di Roma Alemanno di spostare al 29 maggio la finale di Coppa Italia tra Roma e Lazio (attualmente in programma il 26 maggio) a causa della concomitanza con il primo turno elezioni amministrative nella capitale, il presidente della Figc Giancarlo Abete spera che si possa trovare una soluzione che soddisfi tutte le esigenze, comprese quelle della Nazionale che in quei giorni sarebbe già al lavoro in vista della Confederations Cup. “C'è un dibattito in corso in cui si è parlato di tante date, secondo me c'è la possibilità di giungere ad una soluzione condivisa all'interno delle sedi preposte, soprattutto in seno a chi ha la responsabilità dell'ordine pubblico. La linea della Federazione e della Lega è quella di mantenere la data del 26 perchè anche a Milano è stato possibile effettuare dei derby in concomitanza con le elezioni politiche, ma, se questo non fosse possibile per decisione delle autorità preposte, ci si incontrerà per individuare una data compatibile rispetto agli impegni di tutti, compresi quelli della Nazionale collegati alla Confederations Cup e alla fase finale del Campionato Under 21 in Israele”.
Nella foto: da sinistra il presidente della Federazione medico sportiva italiana Maurizio Casasco, il vice presidente vicario della Figc e presidente della Lnd Carlo Tavecchio e il presidente della Figc Giancarlo Abete