Attualità

No alla violenza, Prandelli: la maglia azzurra simbolo di appartenenza

venerdì 25 novembre 2011

No alla violenza, Prandelli: la maglia azzurra simbolo di appartenenza

Un’occasione per i giovani di esaminare e riflettere sul tema della violenza negli stadi assieme ai massimi interlocutori del settore: l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, la Federcalcio e il Ct della Nazionale Prandelli, il mondo dell’Università e della ricerca. Questi i cardini del convegno su sport ed educazione alla legalità promosso dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive e organizzato dalla sezione Emilia Romagna dell’ANFP (Associazione Nazionale dei Funzionari di Polizia) presso l’Auditorium “Enzo Biagi”, a Bologna.
I dati comparati sul fenomeno presentati dal vice presidente dell’Osservatorio, Roberto Massucci, i risultati della ricerca dal titolo “La violenza negli stadi: uno studio sulle rappresentazioni mentali dei giovani”, realizzata dalla Prof.ssa Anna Maria Giannini (Facoltà di Medicina e Psicologia Univ. “La Sapienza” di Roma), svolta in dieci città italiane (Avellino, Bologna, Catania, Firenze, Mantova, Padova, Palermo, Perugia, Roma e Udine)  su un campione di 1.700 studenti, finalizzata ad indagare la rappresentazione e percezione che i giovani adolescenti hanno del fenomeno del tifo violento, dell’illegalità dei comportamenti ad esso connessi, sono stati la base di un dibattito che ha visto Cesare Prandelli confrontarsi con la platea composta da studenti degli Istituti medi superiori della città felsinea.
Se la decisa inversione di tendenza del fenomeno, verificatasi a seguito del consistente pacchetto di provvedimenti adottati dal Ministero degli Interni dopo la drammatica morte dell’Ispettore Filippo Raciti (2 febbraio 2007), dove gli eventi sportivi segnati da incidenti sono scesi da 209 a 65 (- 70% dal 2007 a oggi), l’approccio dei giovani al fenomeno, come evidenziato nello studio della prof.ssa Giannini, segnala ancora delle significative differenze di carattere culturale, evidenziando in particolare il nesso tra educazione culturale e percezione della violenza. “Se la maggior parte degli intervistati percepisce consapevolmente l’atto violento, in alcune fasce di studenti, quelle con minore scolarizzazione, c’è la tendenza a valutare come accettabile la reazione ad una provocazione”, analizza la Giannini. Come ridurre l’incidenza del fenomeno, dunque? “Il problema della sicurezza non può essere delegato esclusivamente alle forze dell’ordine, ma deve essere vissuto in maniera condivisa sul piano sociale, creando una cultura della sicurezza trasversale, come afferma Roberto Massucci: “Le misure sin qui intraprese, steward negli stadi, impianti sportivi a norma, tornelli, video sorveglianza, hanno dato risultati rilevanti. Ma vogliamo promuovere un modello di stadio ‘aperto’, trasferendo un principio di responsabilità a tutti i fruitori e attori dell’evento sportivo, e far sì che la partita diventi una festa alla quale nessuno debba essere costretto a rinunciare”.
 
A suscitare l’entusiasmo e la partecipazione attiva dei giovani presenti in sala, è stato il dibattito con Cesare Prandelli. “Il calciatore sul terreno di gioco si aspetta calore e coinvolgimento da parte del pubblico, e se succede qualcosa è pienamente consapevole del contesto in cui si trova: uno stadio sereno, entusiasta incide positivamente sulla prestazione e sullo spettacolo”, afferma con convinzione Prandelli. Poi, un monito alla propria categoria:  “Un allenatore può anche alzare il livello della tensione all’interno della propria squadra, ma ciò non deve mai arrivare a condizionare l’umore del pubblico. Basta veramente poco per stimolare la gente a venire allo stadio con uno spirito diverso e positivo. Con la Nazionale stiamo cercando di instaurare un rapporto positivo con i giovani, di trasmettere loro il messaggio che la maglia azzurra deve essere soprattutto un simbolo di appartenenza”. 
Sabato a Verona, presso l’Auditorium della Gran Guardia, Prandelli incontrerà gli studenti partecipanti al concorso giornalistico-grafico “Educare attraverso lo sport”, al termine del quale sarà insignito del premio USSI Veneto “Campione nella vita, Campione nello sport”.  

Nella foto: da sinistra il vice presidente dell’Osservatorio Roberto Massucci, il ct Cesare Prandelli e il giornalista Rai Marco Mazzocchi