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Messaggio di Abete agli arbitri: “Preparazione, etica, terzietà e serenità”

giovedì 20 agosto 2009

Messaggio di Abete agli arbitri: “Preparazione, etica, terzietà e serenità”

Preparazione, etica dei comportamenti, terzietà e serenità: sono le quattro caratteristiche che il presidente della Figc Abete ha richiesto agli arbitri, in occasione del tradizionale saluto alla vigilia dell’inizio della nuova stagione. Una sorta di raccomandazione sulla quale il presidente federale, accompagnato dal vice presidente Albertini e dal direttore generale Valentini,  ha basato il suo discorso: fiducia nel lavoro e nelle prospettive di sviluppo del calcio italiano su una base globale, dove il ruolo degli arbitri italiani si conferma elemento di garanzia e terzietà per il livello di professionalità dimostrato in tutte le competizioni a cui sono e saranno chiamati nel corso della stagione che conduce al Mondiale in Sudafrica.  “Ripartiamo insieme per una nuova avventura – ha dichiarato Abete - con la volontà di offrire un ottimo servizio e trasferire positività al mondo del calcio e alla società. Il calcio italiano si presenta al via con grande entusiasmo e qualità, come testimoniato dal successo della Supercoppa a Pechino. Rappresentiamo un grande movimento su scala internazionale ma dobbiamo fare di più per acquisirne piena consapevolezza, trasferendo in esso la crescita del livello di professionalità e lavorando per valorizzare gli asset e i presidi di garanzia, AIA, CoViSoC, e Giustizia Sportiva con pieno senso di appartenenza”.
Sotto questo profilo l’auspicio di una imminente definizione degli assetti in seno alla Lega Calcio, la felice conclusione dell’iter legislativo finalizzato alla ristrutturazione degli stadi (“potenziali luoghi di coesione sociale e divertimento per le famiglie”) e quello relativo all’introduzione della cosiddetta Tessera del Tifoso, potranno fornire una qualificazione ulteriore al calcio italiano, rappresentando essi stessi e gli arbitri sul campo presidi contro ogni forma di violenza. “Nel rispetto dei ruoli – ha concluso il suo saluto Abete – condividiamo con l’AIA lo stesso obiettivo: dotarci di un calcio che porti soddisfazioni, trasferisca valori positivi e l’immagine del nostro Paese nel mondo”.