La Uefa annuncia 10 turni di stop ai giocatori, stadi chiusi, multe salate ai club
mercoledì 10 aprile 2013
Sono in arrivo, da parte della Uefa, nuove e più severe sanzioni contro il razzismo negli stadi. Nel mirino ci sono tutti i possibili responsabili di atteggiamenti ingiuriosi, dai giocatori ai tifosi, passando per gli allenatori e i dirigenti, con i club che saranno costretti a loro volta ad agire per evitare multe salate. Presto, probabilmente già dalla prossima stagione, un calciatore condannato per insulti razzisti sarà squalificato per almeno dieci giornate mentre, se i colpevoli sono i tifosi, verranno chiuse al pubblico le tribune teatro dei comportamenti scorretti o l'intero stadio in caso di recidiva, con multe fino a 50mila euro per i club.
La tolleranza zero sul razzismo è uno dei cardini della politica del presidente della Uefa Michel Platini, peraltro approvato in pieno dall'ultimo Esecutivo, e le nuove sanzioni annunciate a Manchester dal segretario generale Gianni Infantino sono il frutto del lavoro del Consiglio strategico per il calcio professionistico, composto da rappresentanti delle federazioni, dei club e dei giocatori. Il via libera dovrebbe essere dato a Londra nel Congresso previsto per fine maggio, ma nel frattempo, come già si era annunciato, gli arbitri sono invitati a interrompere le partite in caso di cori razzisti.
La Lazio sta già sperimentando la severità della Uefa, costretta a giocare il ritorno dei quarti di Europa League a porte chiuse dopo aver fatto lo stesso negli ottavi per il comportamento dei propri tifosi. E sempre due turni a porte
chiuse sono stati inflitti alla Dinamo Kiev per le offese dei tifosi ucraini a giocatori di colore del Psg e del Bordeaux in Champions e in Europa League.
La strada è segnata e chi non si adegua ne pagherà le conseguenze, perchè, come ha detto Infantino a Manchester, l'auspicio è che non accada più quanto successo a Boateng sul campo della Pro Patria.
Le proposte saranno sottoposte all'attenzione dell'Esecutivo Uefa il prossimo mese a Londra e potrebbero entrare in vigore dunque già dalla prossima stagione e, in occasione del Congresso in programma sempre a maggio, verrà chiesto alle singole Federazioni di applicarle anche nelle competizioni nazionali. “Incoraggeremo i nostri arbitri - ha detto il segretario generale della Uefa, Gianni Infantino - attraverso un processo in tre tappe di sospendere, interrompere o anche sospendere definitivamente le partite. Il messaggio sarà che non accettiamo nè tolleriamo il razzismo e che non tratteremo i casi di razzismo come gli altri. Purtroppo gli insulti razzisti esistono ancora e vanno trattati implementando pienamente una politica della tolleranza zero, in cui tutti devono essere consapevoli delle possibili conseguenze”.
Parallelamente la Uefa andrà avanti con le sue campagne di sensibilizzazione perché “tutti sappiano che non c'è posto nel calcio per il razzismo”. “Se c'è un'associazione – ha concluso Infantino - che non può essere criticata per non aver fatto abbastanza quella è la Uefa. Pensiamo all'ultimo caso che riguarda la Lazio, con due gare a porte chiuse. Nei quarti di finale di Europa League, due partite molto importanti saranno giocate senza spettatori”.