La FIGC presente alla seconda giornata del Social Football Summit 2024 con tre panel dedicati
Allo stadio Olimpico sono intervenuti il vice segretario e head of revenues Giovanni Valentini, responsabile brand strategy e commercial communication di TIM - partner venticinquennale della FIGC - Sandra Aitala e l'allenatore della Nazionale Under 20 Bernardo Corradimercoledì 20 novembre 2024
Raccontare ed emozionare. Sono questi i due temi centrali dei discorsi con cui quest’oggi sono intervenuti al Social Football Summit 2024 prima Giovanni Valentini, vice segretario e head of revenues della FIGC e poi Bernardo Corradi, allenatore della Nazionale Under 20. Una storia di impegno, lavoro e passione, in cui entrambi hanno raccontato le vicendevoli esperienze in un mondo, quello del calcio, che vive sì di campo, ma anche di un contorno che col passare degli anni è diventato sempre più centrale.
VALENTINI. “Guardandoci indietro la strada percorsa è stata lunga - racconta proprio Valentini riguardo all’Area Revenue della FIGC -. Un viaggio di quasi cinque anni nel quale abbiamo cercato di cambiare modello di approccio al mercato. Una struttura tutta da costruire che sin dal principio ha avuto come obiettivo quello di dare più emozioni alla gente, ai tifosi. Era fondamentale provare ad anestetizzare il risultato sportivo, sganciandoci da quello che racconta il campo: un passo complicato, ma necessario. Volevamo un progetto che guardasse oltre, la Nazionale è la storia di questo paese, che unisce le persone e le generazioni: c’è un filo conduttore ed è la nostra forza. La sfida principale è stata investire sulla nostra struttura, sui nostri valori, riappropriandoci dei contenuti, di cosa mandiamo in onda. Il nostro brand ha attraversato un processo di cambiamento culturale e di mentalità anche all’interno della stessa Federcalcio”. Da tutto questo è partita la Media Factory, che altro non è che un sistema di produzione interna, una struttura che crea contenuti dando vita a un archivio della Federazione. “Riuscire a creare Vivo Azzurro TV è stato il successo più importante, è il nostro fiore all’occhiello - ammette con orgoglio Valentini -. Il tutto continuando a comunicare lo stesso messaggio in modo verticale su tutte le piattaforme, ma guardando sempre avanti: con la struttura del marketing stiamo provando a costruire un nuovo posizionamento del nostro brand, che viva anche di contaminazioni di altri mondi. Se comunichiamo solo al mondo del calcio rimaniamo limitati”.
I 25 ANNI CON TIM. E a proposito di altri mondi, l’intervento della responsabile brand strategy e commercial communication di TIM Sandra Aitala ha celebrato i 25 della storica partnership fra l’azienda di telecomunicazioni e la FIGC: “È un vero matrimonio fra due aziende che sono simili, che rappresentano l’Italia e l’italianità, facendo di sport e solidarietà valori che ci accomunano. Nel corso di questi anni abbiamo innovato e sperimentato insieme, lavorando quasi come un unico team e il rinnovo dell'accordo con la Federcalcio, che verrà ufficializzato a stretto giro, sarà viatico di un nuovo appassionante cammino insieme. D'altronde, l’obiettivo di TIM è essere coerenti e riuscire a parlare a ogni target capitalizzando gli investimenti fatti. Anche in quest'ottica stiamo lavorando per far sbarcare Vivo Azzurro TV all'interno di TIMVISION, esattamente come accade già con tante altre piattaforme. Anche la spinta verso il calcio femminile è un aspetto per noi di primaria importanza, perché lo sport deve unire, non dividere e attraverso il progetto Women Empowerment stiamo supportando le donne con tantissime attività: la forza di un brand è anche questa, può parlare di messaggi importanti come la parità di genere”.
CORRADI. Il panel dedicato alla FIGC e alle Nazionali ha ospitato anche Bernardo Corradi, allenatore della Nazionale Under 20, reduce dalla vittoria sulla Romania in Elite League (4-1 al Viola Park). “I ricordi con la maglia azzurra da calciatore sono speciali - ammette -, esordii a Genova con il Portogallo segnando subito, non potevo sperare in un’occasione migliore. Ora con l’età vedo tutto con un’altra prospettiva, ma c’è ancora emozione nel ricordare quei momenti lì”. Da calciatore ad allenatore delle Nazionali giovanili, Corradi sa quanto è determinante l’aspetto mentale: “I ragazzi così giovani spesso ricevono pressioni non sempre facili da gestire, specialmente sul lato emozionale. Dedico molto tempo ai colloqui individuali cercando di comunicare tranquillità e fiducia. Le nuove generazioni sono spesso figlie dei social e vengono da un periodo complicato come quello dell’isolamento forzato durante la pandemia. È pertanto importante creare un’atmosfera positiva nello spogliatoio, soprattutto sul lato umano. Questo, per esempio, permette di dare quella percentuale in più nei momenti di difficoltà perché ci si vuole bene”.
BONUCCI E ITALIA. Infine su Bonucci, che ha da poco intrapreso il percorso di assistente tecnico in Under 20: “Ai ragazzi stiamo provando a far capire che è più importante non come si arriva in Nazionale, ma come si rimane a quei livelli. Bisogna avere qualcosa di diverso nel cuore e nella testa e Leo ce l’ha sempre avuti: attenzione ai particolari e rispetto delle persone sono i dettagli che definiscono i contorni di un campione che è arrivato a essere tale non solo per qualità tecniche e tattiche, ma anche umane. Come allenatori abbiamo una grandissima responsabilità, perché da piccolo ero al campetto sotto casa a provare le rovesciate in stile Vialli e poi mi sono ritrovato a vestire la maglia dell’Italia: è un grande onore, oltre che un onere e dobbiamo trasmetterlo ai ragazzi”.