La Figc in prima linea nella lotta al doping: controlli anche sull’Epo
mercoledì 13 febbraio 2013
Da sempre in prima linea nella lotta al doping attraverso sistematici controlli nelle proprie competizioni predisposti dalla Commissione Antidoping, la FIGC, d’intesa con il CONI - che in Italia rappresenta l’organismo di supervisione - ha condiviso il programma di controlli anche per il 2013. La Federazione ha predisposto il controllo di 941 gare per un totale di 2.804 campioni da analizzare, prevedendo controlli Epo ed Ematici su circa 300 di essi, per un investimento economico di circa un milione e cinquecentomila euro.
In particolare, nel 2013 il programma dei controlli in gara viene così ripartito tra i campionati: serie A maschile (controllata al 100% delle sue 380 gare) – Supercoppa Italiana – Coppa Italia (dai quarti di finale per un totale di 9 gare) - serie B maschile (controllata a campione in 235 gare, equivalente al 50% del totale) - Lega Pro maschile (controllata a campione per un totale di 168 gare) – Primavera (controllata a campione per un totale di 39 gare) – Berretti (3 gare della fase finale) – serie A femminile (controllata a campione per un totale di 44 gare) – serie A maschile calcio a 5 (controllata a campione per un totale di 63 gare). Si consideri, tra l’altro, che, nelle categorie dilettantistiche (calcio a 5 e calcio femminile) i controlli vengono effettuati anche e soprattutto da una Commissione costituita presso il Ministero della salute, la c.d. CVD/Commissione di vigilanza sul doping.
Il sistema di individuazione dei calciatori da sottoporre a controllo antidoping continua ad essere misto, cioè attraverso la ripartizione (50% e 50%) tra una metodologia mirata (indicazione da parte del CONI-NADO dei nomi dei calciatori) ed una casuale (individuazione attraverso l’utilizzo di sequenze numeriche impostate dal CONI-NADO).
In questo scenario, l’attuazione dei controlli Ematici ed Epo risponde a criteri di scientificità consolidati da evidenze statistiche. E’ infatti riconosciuto dal mondo scientifico da un lato che l’esercizio e lo sforzo fisico modifichino fisiologicamente i livelli del GH, e dall’altro che l’Epo, nel calcio, astrattamente rivolto al miglioramento del recupero, sia rilevabile solo a breve distanza dall’assunzione e quindi non nell’immediato post gara. E’ su questa base che la Commissione Antidoping FIGC ed il CONI hanno a lungo lavorato, prediligendo il sistema dei controlli fuori competizione e a sorpresa, pur continuando a mantenere un presidio di controlli Epo ed Ematici.
L’impegno e la missione della FIGC, non volendo ridurre le risorse economiche, si è allora rivolto a combattere il doping aumentando e direzionando i controlli verso i bacini/vivai in cui si formano i top level del futuro pianificando ed attuando i controlli nel corso del Campionato Primavera, che, sino al 2011, era controllato solo nelle sue fasi finali, a ciò affiancando un lavoro di educazione e formazione del sistema.
Alla consueta attività di educazione diretta agli atleti, di aggiornamento attraverso convegni ed adesione libera, di partecipazione e supporto individuale degli esperti, la FIGC ha istituito dei veri e propri follow up annuali sul tema doping e tutela della salute rivolti agli “addetti ai lavori”, referenti sanitari ed amministrativi delle società, introducendo il sistema delle Licenze Nazionali che impone una serie di adempimenti annuali obbligatori per l’iscrizione ai Campionati professionistici. Tra questi adempimenti vi è l’obbligo di partecipazione a due incontri sul tema della “tutela della salute e della lotta al doping”.
A dimostrazione di ciò e della continua tensione allo studio del settore, il prossimo 28 febbraio si terrà l’incontro del 2013 con le società della Lega di serie A e serie B, il cui programma prevede la trattazione e l’approfondimento di varie tematiche tra cui lo studio della FIGC sul Passaporto Biologico dell’Atleta (ABP) e sulle nuove possibili strade da percorrere per contrastare il fenomeno.