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La Figc a Busto Arsizio alla riunione per il ‘Laboratorio contro il razzismo’

lunedì 28 gennaio 2013

La Federcalcio ancora una volta in campo per combattere il razzismo. Oggi a Busto Arsizio la Figc ha preso parte alla prima riunione operativa per il "Laboratorio educativo contro il razzismo fuori e dentro gli stadi", promosso e lanciato dall'amministrazione comunale a seguito degli episodi verificatisi lo scorso 3 gennaio in occasione dell'amichevole Pro Patria-Milan.

La riunione, che si è svolta alla presenza del Sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli, è stata l’occasione per un primo confronto tra gli addetti ai lavori sulle varie iniziative che gli organismi istituzionali e sportivi hanno assunto a vario livello per contrastare il fenomeno del razzismo.

"Abbiamo apprezzato la presenza della Federazione ai lavori del laboratorio – ha dichiarato il sindaco - perché è un esempio reale di vicinanza. Si tratta di un laboratorio permanente che  vuol creare occasioni di confronto e avviare un percorso di educazione concreto per i giovani e le scuole. Vorremo lavorare sia su interventi di carattere normativo, sia su iniziative di carattere sociale e preventivo. E' significativo che il Laboratorio si sia insediato oggi, il giorno dopo la Giornata della Memoria, e che si sia voluto scegliere come luogo Villa Calcaterra, villa patrizia, poi ex sede dei generali nazisti tedeschi, riconsegnata alla Città di Busto".

Nel corso dei lavori,  a cui ha partecipato il coordinatore nazionale dei delegati alla sicurezza della Figc Giovanni Spitaleri, sono state ricordate le normative di riferimento sul tema degli episodi di razzismo negli stadi,  ulteriormente ribadite di recente anche da parte dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, a seguito dell'incontro che si è tenuto al Viminale tra il Capo della Polizia Manganelli e i vertici della Figc.

Dal canto suo, la Federazione ha rinnovato il proprio impegno già attivo sul tema, ricordando, tra l'altro, la stretta collaborazione instaurata da qualche anno con la Rete FARE (Football Against Racism in Europe) - da tempo partner anche della UEFA nelle campagne Respect - e con la UISP, nonché i contributi portati ai tavoli di lavoro presso l'UNAR (Ufficio Nazionale sull'Antidiscriminazione Razziale) e presso l'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, anche grazie alla collaborazione di recente avviata dall'organo ministeriale con l'Osservatorio per la Sicurezza contro gli Atti Discriminatori, finalizzata appunto alla promozione di eventi a favore della legalità.
Significativo, in materia di formazione ed educazione, è stato ancora l'inserimento da parte della Figc, già a partire dalla stagione sportiva 2010/2011, della partecipazione ad una giornata di incontro sul tema dell'antirazzismo quale requisito obbligatorio per tutte le società professionistiche per l'ottenimento della Licenza Nazionale.