Il Ministro Lotti a KickOff 2017. “Le priorità per il calcio: interventi negli stadi, nuova governance e revisione della Legge Melandri”
domenica 21 maggio 2017
Miglioramento delle infrastrutture sportive, riforma della governance e aggiornamento della Legge Melandri: è su queste tre direzioni che si muove il lavoro del Ministro per lo Sport Luca Lotti per il calcio italiano. Un programma illustrato dal Ministro stesso nel corso di una lunga intervista con Alberto Brandi in occasione di Kick Off 2017, il laboratorio di idee promosso dalla Figc e aperto alla società civile che ha chiuso oggi la sua terza edizione a Firenze, presso il Centro Tecnico di Coverciano.
“Il primo punto della nostra azione di governo – ha commentato Lotti - è facilitare gli investimenti sugli impianti, gli stadi e tutte le strutture sportive: il decreto legge attualmente in conversione al Senato è migliorabile ma prevede procedimenti certi. Mi auguro che il futuro presidente del Credito Sportivo Andrea Abodi possa contribuire allo sviluppo degli impianti”. Sul fronte della Governance, il riferimento è naturalmente il nuovo statuto della Lega di Serie A: “Lasciatemelo dire – prosegue il Ministro – lo stallo che si è avuto è stato imbarazzante. Le società che devono valorizzare il loro prodotto non si trovano d’accordo non sull’elezione di un Presidente ma sulla riorganizzazione della loro governance. Credo che per avere un prodotto migliore e più appetibile anche all’estero, di pari passo con la riorganizzazione degli stadi, servano professionisti in grado di farci fare un salto di qualità”. Ma il futuro del calcio passa anche per una revisione della Legge Melandri, perché dopo molti anni secondo il Ministro è il momento di capire “cosa ha funzionato e cosa no”. “Non ho una impostazione precostituita: dialogherò con la Figc e le società ma credo sia opportuno dare una maggior misurabilità ai valori stabiliti circa 10 anni fa”.
“Lo Sport – ha proseguito Lotti - per troppi anni è stato ai margini della nostra società, non era centrale nelle politiche di sviluppo del Governo, al contrario io voglio rimetterlo al centro perché ha un valore sociale e anche economico. Questo è un momento fondamentale per il calcio, forse unico: la Federazione ha avviato un nuovo percorso con il Presidente Tavecchio, c’è un Ministro dello Sport, si stanno riscrivendo le regole”.
Per il Ministro quella di oggi è anche la prima volta a Kickoff che definisce “un momento importantissimo per discutere, dialogare e confrontarci" e l’occasione per parlare anche del tema della terza edizione 'Il futuro è nel gioco di squadra': “L'obiettivo comune deve unire nello sport come nella vita, sono felice di questa iniziativa perché rispecchia il lavoro quotidiano della Federcalcio”. Un lavoro seguito con attenzione da un Ministro che è stato anche un giocatore dilettante (“Giocavo a centrocampo, il ruolo che ricopro anche in politica, abile a cucire e ripartire”) e giudicato più volte positivamente, dai Centri Federali Territoriali (“un’idea che ho sostenuto subito, devono diventare dei luoghi dove si produce conoscenza attraverso il contributo di tecnici e arbitri”) allo sviluppo del calcio femminile (“va fatto un passo avanti culturale: il calcio femminile è alla pari del calcio maschile, la Figc sta andando nella direzione giusta coinvolgendo le squadre della Serie A e le scuole, lasciatemi fare i complimenti alla Fiorentina che già dall’anno scorso ha investito ed oggi raccoglie i risultati”).
A margine dell’intervista, spazio anche per un in bocca al lupo alla Nazionale: “Ventura sta lavorando bene e sono sicuro che presto avremo degli ottimi risultati. Le polemiche sui tanti stranieri o il mancato anticipo del prossimo campionato? Non spetta al Ministro decidere, sono convinto che Figc e club possano trovare degli equilibri giusti per far sì che la Nazionale possa lavorare tranquillamente e bene e portare a casa i risultati che le competono".