Il cordoglio della FIGC per la scomparsa di Vincenzo D'Amico. Gravina: "Una delle icone più belle e positive del nostro mondo"
Ha legato la sua carriera da calciatore alla Lazio (con cui vinse lo scudetto nel 1974) e al Torino, vestendo anche la maglia della Ternana. Esordì anche nelle Nazionali giovanili. Il presidente FIGC: "Vincenzino è stato apprezzato ovunque per le sue doti tecniche e umane"sabato 1 luglio 2023
La FIGC e il calcio italiano piangono la scomparsa di Vincenzo D'Amico, venuto a mancare oggi all'età di 68 anni dopo una malattia che lo stesso D'Amico aveva annunciato pubblicamente nei mesi scorsi. “In questo momento di grande dolore, la Federazione Italiana Giuoco Calcio si stringe ai familiari di Vincenzo D’Amico, in particolare al figlio Matteo che da diversi anni lavora in FIGC - dichiara il Presidente Gabriele Gravina -. Persona schietta, appassionata e leale, Vincenzino ha rappresentato una delle icone più belle e positive del nostro mondo. Ha legato la sua carriera alla Lazio, diventandone con merito e orgoglio una vera e propria bandiera, ma è stato apprezzato ovunque per le sue doti tecniche e umane”.
Nato a Latina il 5 novembre 1954, D’Amico ha vissuto gran parte della sua carriera con la Lazio: dal 1971 al 1986 ha collezionato complessivamente 336 presenze e 49 reti tra campionati e coppe, vincendo lo scudetto nel 1974, ma ha giocato anche con Torino (una parentesi nella stagione 80-81 tra le due esperienze in biancoceleste) e Ternana (86-88). In Azzurro ha indossato le maglie delle Nazionali giovanili, senza però mai esordire in quella maggiore.
Una volta chiusa la carriera da calciatore, è stato prima allenatore a livello giovanile, poi osservatore per la Lazio, diventando anche ospite fisso in diverse trasmissioni Rai, interpretando il ruolo di opinionista con grande competenza e la sua consueta dose di simpatia.