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I calciatori diventano arbitri: nel Lazio il primo esperimento

martedì 10 marzo 2009

I calciatori diventano arbitri: nel Lazio il primo esperimento

I calciatori diventano arbitri. Promossa dal presidente del Comitato Regionale del Lazio Melchiorre Zarelli, all’indomani del rinnovo per altri quattro anni del suo mandato, l’iniziativa è partita sabato scorso. A Segni, nella gara del campionato Esordienti tra i padroni di casa e Cava dei Selci, il direttore di gara è stato Francesco Turco, calciatore che milita nella categoria Juniores Provinciali del club lepino, Il progetto del presidente Zarelli prevede, infatti, l’arbitraggio delle gare delle squadre Pulcini ed Esordienti da parte di calciatori degli Allievi e Juniores della società ospitante.
Una strada mai percorsa prima, ma tracciata da un comunicato ufficiale del Settore Giovanile e Scolastico al quale il presidente del Comitato Regionale del Lazio ha aderito con una finalità ben precisa: “La motivazione – sottolinea Zarelli - sta nel cercare di creare un rapporto diverso tra i calciatori, responsabilizzarli in primo luogo e far conoscere e capire le regole del calcio che vengono tralasciate a vantaggio di allenamenti fatti di tiri in porta, punizioni, calci d’angolo e quanto altro. Un’iniziativa che ritengo importante perchè potrebbe coniugare la preparazione fisica con le regole e la responsabilità, ma potrebbe essere anche un deterrente alla violenza. Abbiamo deciso di sfruttare questa possibilità – conclude Zarelli – che ci offre il comunicato n.1 del Settore Giovanile e Scolastico, con l’intenzione di aprire strade nuove”. Un modo per allentare le tensioni in campo, per stemperare gli animi, per avvicinare i giocatori al mondo degli arbitri, alle loro regole, soprattutto alle difficoltà che i direttori di gara incontrano sui campi di gioco.
Gli aspiranti arbitri devono partecipare ad un corso adeguato, articolato in tre o quattro sessioni di un’ora ciascuna, per recepire le basilari nozioni per dirigere le gare. Al termine del corso, saranno dati in dotazione un fischietto, un taccuino e una divisa da gioco. Inoltre ai tre giocatori-arbitri che, al termine della sperimentazione, avranno diretto il maggior numero di gare, verranno assegnate tre borse di studio rispettivamente di 500, 400 e 300 euro e i diplomi attestanti la partecipazione al progetto.