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Hackathon, il bilancio del DG Uva: “Un ponte verso il futuro. La seconda edizione sulla Var”

domenica 15 ottobre 2017

Hackathon, il bilancio del DG Uva: “Un ponte verso il futuro. La seconda edizione sulla Var”

Bilancio positivo per il primo Hackathon del calcio italiano, conclusosi oggi a Trento: la due giorni dedicata all’innovazione nel calcio ha registrato una ampia partecipazione da parte di quasi 200 hacker che si sono confrontati nella sede dell’Università di Trento a Povo nello sviluppo di nuove soluzioni su due temi proposti, la match analysis e la comunità di tesserati.

Molto soddisfatto di questa prima esperienza il Direttore Generale della Federcalcio Michele Uva: “Hackathon rappresenta un ponte verso il futuro. Lo sviluppo tecnologico applicato alle esigenze di un movimento calcistico in costante crescita è un percorso ineludibile. Dobbiamo saper parlare con i 1,4 milioni di tesserati in Italia così come ai 35 milioni di tifosi delle Nazionali. Per la Federazione, Hackathon, spin off  di ‘Kick Off’, è un investimento che ha visto l'interesse di federazioni straniere, hackers, tifosi e istituzioni. Un investimento in idee e tecnologia, per la prima volta da parte di una federazione calcistica”. “I lavori presentati – ha proseguito Uva - ed i workshop sono stati di alto livello e per questo ringrazio tutti i presenti, i quali hanno creduto nel nostro percorso. Ci sarà sicuramente una seconda edizione e il Var entrerà fra gli argomenti trattati. La nostra filosofia e le nostre strategie sono sempre più orientate al futuro, al confronto aperto con l'esterno, con quanto avviene al di là del nostro sistema. Siamo consapevoli che senza investimenti economici e di idee non ci sia futuro”.

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