Attualità

Gussoni: “Fermiamo questa escalation di violenza”

giovedì 6 marzo 2008

Gussoni: “Fermiamo questa escalation di violenza”

“C’è un nesso tra gli episodi di violenza sui campi di calcio e le polemiche per gli arbitraggi. Basta con questa escalation”. Così il presidente dell’AIA Cesare Gussoni, a margine del Consiglio Nazionale dell’associazione svoltosi nel pomeriggio a Roma, ha sollevato l’allarme sulle ripercussioni provocate dalle manifestazioni polemiche dei mesi scorsi e alle minacce alle quali sono stati sottoposti il designatore Pierluigi Collina e numerosi altri direttori di gara. Il dato allarmante che emerge dalle rilevazioni statistiche effettuate dall’AIA, parla di un aumento di oltre il 24% (periodo giugno 2007 – 31 gennaio 2008) degli episodi di violenza commessi da tesserati, in particolare sui campi di gioco della 2a e 3a Categoria Dilettanti. Significativo è il fatto che, in coincidenza con le polemiche per gli arbitraggi, la media mensile salga da 9 a 20 episodi in una sola giornata di campionato, a fronte della media mensile di 30 verificata in condizioni ordinarie. Inquietante il dato relativo a febbraio 2008 dove gli episodi rilevati sono stati 50, soprattutto perché lo studio prende in considerazione esclusivamente casi nei quali gli interessati hanno riportato lesioni con almeno 5 giorni di prognosi. “Minacce, offese sono giunte a molti dirigenti arbitrali e hanno attivato l’attenzione della Digos. Per non parlare di un fatto grave dove un comune cittadino, scambiato per un arbitro della CAN, è stato vittima di un tentato sequestro – ha rivelato Gussoni. “Gli arbitri dicono basta – ha affermato con forza il numero uno dell’AIA – Basta a un modo non onesto di raffrontare la percezione visiva dei direttori di gara con delle immagini frutto di una ripresa fatta a volte anche con 24 telecamere. Almeno fintanto che gli arbitri non saranno dotati degli stessi dispositivi tecnici, lo dico alla FIFA. Basta con le facili dichiarazioni che tutti si sentono di fare contando sul nostro silenzio e la nostra educazione. Mai arbitro ha espresso valutazioni su qualsivoglia prestazione delle squadre. Essi hanno il diritto di sbagliare come i calciatori, i tecnici, e i dirigenti quando operano sul mercato. La situazione si è fatta grave, al punto di minacciare noi e le nostre famiglie”. Da qui il richiamo a una riflessione generale sullo stato delle cose da parte del mondo del calcio: “Ci rivolgiamo a tutte le componenti, AIC, AIAC, Leghe. Scriverò al presidente Matarrese per avviare una riflessione affinché, all’atto di cessione dei diritti televisivi, possano essere fissate delle regole che tutelino gli arbitri nelle trasmissioni. Alle Leghe di C e Dilettanti chiederò che si ponga mano in maniera decisa a fermare questa escalation di violenza senza precedenti, sostenuta a volte da contesti locali rissosi. Vorrei sottolineare come regioni quali Campania, Puglia e Calabria siano regioni a rischio”. Un appello deciso, affinché si prenda piena coscienza del fenomeno e delle conseguenze connesse. L’AIA farà la propria parte: “Stiamo facendo del nostro meglio affinché le prestazioni dei direttori di gara siano migliorate, garantisco che gli errori commessi sono stati in buona fede e determinati dalla percezioni visiva”. Gussoni ha inoltre reso note alcune delibere assunte dal Consiglio Nazionale relativamente alla riorganizzazione interna della segreteria, che pertanto verrà suddivisa in due tronconi, associativo e amministrativo, e all’organizzazione di corsi di formazione e aggiornamento per le varie componenti interne, con l’obiettivo di ottimizzare il coordinamento centralizzato delle attività. Infine Gussoni ha smentito decisamente le voci relative a un probabile sciopero degli arbitri.