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Gravina: “Vogliamo costruire un rapporto finalmente paritario con il mondo della disabilità”

Il presidente della FIGC è intervenuto oggi all’evento organizzato dal CIP 'L'altra faccia del calcio italiano. Lo sport paralimpico nella Federazione Italiana Giuoco Calcio'

mercoledì 6 novembre 2019

Gravina: “Vogliamo costruire un rapporto finalmente paritario con il mondo della disabilità”

Promuovere lo sport come strumento di inclusione, di benessere e per il superamento di ogni forma di barriera, fisica e culturale: è questo lo spirito che anima il Festival di Cultura Paralimpica, evento ideato dal Comitato Italiano Paralimpico che si sta svolgendo a Padova.

Questa mattina, nella Sala Nievo di Palazzo del Bo, si è tenuto il convegno dal titolo 'L'altra faccia del calcio italiano. Lo sport paralimpico nella Federazione Italiana Giuoco Calcio', al quale ha partecipato anche il presidente della FIGC Gabriele Gravina. Presenti in sala Renzo Vergnani, Ct della Nazionale Calcio Amputati, Rossano Mastrodomenico, Ct della Nazionale Calcio a 5 B1 Non Vedenti, Sebastiano Gravina, calciatore della Nazionale calcio a 5 B1 non vedenti, Luigi Magi e Francesco Messori calciatori della Nazionale Calcio Amputati, oltre a diversi volontari del mondo paralimpico e a tanti studenti.

A fare gli onori di casa è stato il presidente del CIP Luca Pancalli che, nel suo intervento, ha parlato di “una giornata particolarmente piacevole perché affrontiamo il tema del gioco del calcio nel mondo paralimpico. Il calcio è uno solo, con una palla e la passione dei giocatori, e oggi si è riunito. Abbiamo trovato un percorso di condivisione con la FIGC e abbiamo siglato un protocollo di intesa perché vogliamo garantire a tutta la famiglia del calcio uguale dignità e visibilità. Spero di annoverare presto la FIGC tra le federazioni riconosciute anche dal Comitato paralimpico. Anzi ne sono certo, perché con il presidente Gravina non ho dovuto faticare: lui ha una sensibilità spiccata e ci siamo trovati subito d'accordo”.

Dal canto suo Gravina ha sottolineato: “Disponibilità e sensibilità di tutti voi presenti in questa sala stanno incidendo in maniera profonda sul mondo del calcio, perché è una rivoluzione culturale. Il calcio è uno, non può esistere che qualcuno vuole giocare a calcio e non può soddisfare il suo desiderio. Questo è l’approccio giusto dello sport, inteso come esaltazione di valori sani. Vogliamo costruire un rapporto finalmente paritario con il mondo della disabilità, per questo abbiamo aperto una Divisione paralimpica all’interno della FIGC. Questa tre giorni di eventi a Padova, organizzati dal CIP del presidente Luca Pancalli è un’occasione straordinaria per toccare con mano e conoscere un mondo bello, fatto di sacrifici, di vittorie e di sconfitte, ma soprattutto di gioia, perché chi fa sport ha già vinto”.

Nel suo intervento, Rossano Mastrodomenico, ct della nazionale italiana calcio B1 Non Vedenti ha parlato di “un momento che definirei storico.  Ho iniziato questa avventura nel 1997 come portiere agli europei di Barcellona. In questi anni sono stati fatti grandi progressi”.

“Il pensiero va a tanti anni fa – ha aggiunto Renzo Vergnani, ct della Nazionale Calcio Amputati - quando si è presentato un ragazzino che voleva giocare a calcio. Da lì la squadra è riuscita a crescere in modo considerevole. Sono sempre le persone che fanno la differenza. Per noi entrare a far parte della Federcalcio è il massimo”.