Gravina: “Soffochiamo la violenza, il Calcio è partecipazione”
Vertice contro la violenza e il razzismo nel Calcio. Salvini: “Ci sono 12 milioni di tifosi e 6mila teppisti, i numeri dicono che il calcio è uno sport sempre più sano”lunedì 7 gennaio 2019
“È stato un incontro molto proficuo nel quale sono stati individuati percorsi comuni e specifici tra i responsabili dell’ordine pubblico e il mondo del calcio: l’obiettivo è soffocare i pochi violenti, valorizzando ed esaltando la condivisione con i veri tifosi”. Queste le parole del presidente della FIGC Gabriele Gravina al termine della riunione dell'Osservatorio nazionale delle manifestazioni sportive dedicata alla violenza e al razzismo negli stadi che si è svolta a Roma presso la Scuola Superiore di Polizia.
“Il calcio è partecipazione – ha dichiarato Gravina - vogliamo sradicare tutti i fenomeni di violenza e di maleducazione a qualsiasi livello, sia dentro che fuori gli stadi. Ognuno deve fare la sua parte, pur sapendo che sarà un percorso a medio-lungo termine, e la Federazione sarà parte diligente in questo processo virtuoso che deve essere necessariamente di contrasto, ma anche di investimento nel futuro, con un’attenzione particolare all’educazione e alla cultura sportiva”.
Durante il suo intervento, il presidente federale ha tracciato la linea e gli argomenti su cui ritiene si debba accelerare: verificare la puntuale applicazione del gradimento e del codice etico da parte dei Club; potenziare e rafforzare il ruolo sia degli steward sia degli SLO (Support Liaison Officer); concorrere nel creare le condizioni per il definitivo miglioramento degli impianti (abbattimento delle barriere architettoniche e dei divisori); realizzare un servizio di Crowd Monitoring con l’intento di coinvolgere diversi ambassador (sentinelle del tifo) che presidino la rete attraverso attività che coinvolgano tutti i tifosi; realizzare Fan Zone nelle immediate vicinanze degli stadi; rendere più efficace l’istituto del Daspo (prevedendo obbligo di firma o servizi sociali in prossimità e durante le gare); inasprire le sanzioni sportive, civili e penali per chi commette illeciti e reati; accorciare e semplificare la procedura per la sospensione di una partita in caso di cori discriminatori prevedendo un primo richiamo con l’altoparlante a gioco fermo e a centrocampo e un successivo richiamo negli spogliatoi (con la responsabilità per la sospensione sempre riconducibile al delegato della sicurezza in servizio allo stadio), incentivando comportamenti virtuosi da parte dei veri tifosi, anche sotto forma di esimenti, che stigmatizzino in maniera evidente e corale tali beceri atteggiamenti.
Al vertice, convocato dal ministro dell'Interno Matteo Salvini d'intesa con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti, hanno preso parte il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni, il Capo della Polizia Franco Gabrielli, il presidente dell’Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive Daniela Stradiotto, il presidente del CONI Giovanni Malagò, il presidente della FIGC Gabriele Gravina i vice presidenti federali Cosimo Sibilia (vicario) e Gaetano Micciché, i presidenti della Lega Serie B (Mauro Balata) e della Lega Pro (Francesco Ghirelli) e i numeri uno dell’Associazione Italiana Calciatori (Damiano Tommasi) e dell’Assoallenatori (Renzo Ulivieri). Presenti inoltre i presidenti della Federazione Italiana Editori Giornali (Andrea Riffeser Monti) e dell'Ordine dei Giornalisti (Carlo Verna) nonché i quattro coordinatori di FIGC, Lega Serie A, Lega B e Lega Pro degli SLO.
Il tavolo tecnico, fissato da Salvini all’indomani degli incidenti e dei cori razzisti che hanno caratterizzato la gara di Serie A tra Inter e Napoli dello scorso 26 dicembre, è stato preceduto da una riunione nella sede della FIGC tra le componenti federali sul tema della violenza e della discriminazione nel Calcio.
“Ogni settimana – ha dichiarato Salvini nella conferenza stampa che ha fatto seguito al vertice - ci sono 12 milioni di tifosi che seguono gli eventi sportivi e 6mila teppisti, da non confondere con i tifosi che sono il 99%. L'obiettivo è sradicare la violenza con ogni mezzo necessario. I numeri dicono che il calcio è un sport sempre più sano. Il numero dei feriti si è ridotto del 60%, sono scesi anche quello degli arrestati e dei Daspo". Sulla stessa lunghezza d’onda il sottosegretario con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti: “Per la sicurezza dentro e fuori gli stadi sono importanti la certezza delle pene, la rapidità dei giudizi, le aggravanti specifiche e le misure accessorie. Altro punto essenziale per la sicurezza riguarda le date e gli orari delle partite, che vanno regolati secondo precise esigenze. In questo devono impegnarsi società e leghe".