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Gravina: “Lavoriamo per dare credibilità ad un sistema che stava soffrendo”

Intervenuto all’inaugurazione dell'anno accademico dell'Università Lum di Casamassima, il presidente FIGC ha parlato del presente e del futuro del calcio

venerdì 8 marzo 2019

Gravina: “Lavoriamo per dare credibilità ad un sistema che stava soffrendo”

Il calcio femminile, il format dei campionati, la cultura dello sport e la riforma del Codice di Giustizia sportiva sono gli argomenti che il presidente della FIGC Gabriele Gravina, intervenuto alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università Lum di Casamassima (Bari), ha affrontato parlando con i giornalisti.

A quattro mesi dal suo insediamento, il numero uno della Federcalcio ha tracciato un bilancio sottolineando di aver concluso un percorso mirato “a dare credibilità ad un sistema che in questo momento stava soffrendo, credo che i primi segnali si siano visti, segnali di entusiasmo, segnali di partecipazione attiva da parte di tutte le componenti e soprattutto una governance che, al di là di sterili scetticismi, ha dimostrato con grande convinzione che con il lavoro, e soprattutto con la capacità e con la forza delle idee, si può davvero migliorare questo mondo che sicuramente è meglio di quello che molti vogliono fare apparire”.

IL CALCIO FEMMINILE - Nel giorno dedicato alle donne, è proprio il calcio femminile uno dei temi trattati da Gravina: “Stiamo investendo moltissimo sullo sviluppo del calcio femminile. Abbiamo iniziato anche un percorso non solo nel mondo professionistico, ma vogliamo lanciare l'idea di contribuire e sostenere il calcio femminile cominciando dalla base e quindi dal calcio dilettantistico”.

FORMAT DEI CAMPIONATI – “Abbiamo fatto già un passo avanti, la modifica degli articoli 49 e 50 delle norme organizzative interne, che è stata da taluni sottovalutata, ma che rappresenta una rivoluzione epocale. La riforma delle norme consente di responsabilizzare tutte le singole componenti nell'adottare il miglior format possibile, comunque sempre sotto l'egida della Federazione che non ha nessuna intenzione di derogare o di delegare questo importante progetto di rivisitazione del format. Con il sottosegretario Giorgetti siamo in costante e continuo contatto per raccogliere idee ed elaborare progetti di riforma di tutto il sistema sportivo”.

LA CULTURA DELLO SPORT – “Bisogna cambiare la filosofia – prosegue Gravina- recuperare la vera cultura dello sport, che non significa cercare a tutti costi gli utili, il risultato, ma centrare il percorso che si compie per raggiungere un risultato, significa puntare alla ricchezza, intesa come capacità manageriale, come capacità nell'individuare la governance corretta, nell'avere gli obiettivi giusti, nei rapporti con la tifoseria, nei corretti investimenti in infrastrutture e nei giovani. C'è poi una parolina magica che da tempo viene sbandierata come parola risolutiva di tutti i problemi, mi riferisco alla sostenibilità. Dobbiamo cominciare a diffondere la cultura e l'idea - aggiunge il presidente - che il mondo del calcio non può vivere e svilupparsi in maniera molecolare, ciascuno curando il proprio orticello nelle singole categorie, nelle singole Leghe, ma cercando un filo conduttore che sia quella spinta in più rispetto ad un regime di concorrenza che è atipico rispetto alla concorrenza imprenditoriale. Un'impresa può cercare di vincere affossando anche il concorrente per posizionare al meglio il proprio prodotto. Nel calcio, stranamente, il concorrente è fondamentale. Senza concorrente non si può giocare”.

NUOVO CODICE DI GIUSTIZIA – “La settimana prossima presenteremo in Comitato di Presidenza il progetto di riforma del Codice di giustizia sportiva, moderno, snello, sia nei tempi sia nelle modalità di applicazione. Ci sarà probabilmente anche qualche riflessione su alcune modalità relative alle energie. Abbiamo bisogno di energie fresche – conclude Gravina - che diano anche stimoli maggiori nell'applicazione di determinate norme. Quindi non solo norme, ma anche persone in grado di poter migliorare l'applicazione è l'applicabilità di queste norme”.