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Gravina alla presentazione del Premio Beppe Viola: "Rispettare autonomia e democrazia dello sport"

Il presidente durante la conferenza stampa del premio di cultura sportiva che sarà assegnato lunedì a Roma: "Bisogna approfondire meglio alcuni argomenti perché così si rischia di fare del male al nostro sistema"

giovedì 19 ottobre 2023

Gravina alla presentazione del Premio Beppe Viola:

È stata presentata questa mattina, presso la sala 'Paolo Rossi' della sede della FIGC, l'edizione numero 40 del Premio di cultura sportiva Beppe Viola, in programma lunedì 23 ottobre alle ore 17.00 presso il Salone d'Onore del Coni. Saranno premiati il presidente della Divisione Calcio a cinque Luca Bergamini, l'allenatore (ora opinionista tv) Andrea Stramaccioni, il calciatore Edoardo Bove e i giornalisti Marino Bartoletti e Simona Rolandi. "La cultura è un elemento fondamentale in ogni settore, ovviamente anche in quello sportivo", ha sottolineato il presidente della FIGC Gabriele Gravina, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione. "Ed è bello che questo premio sia associato a una grandissima figura come quella di Beppe Viola".

Gravina ha poi commentato la vicenda legata alle scommesse e le reazioni che ha scaturito in ambito politico: "Bisogna delimitare i confini dei soggetti che hanno commentato in queste ore in maniera non approfondita alcuni temi. La risposta che è stata data da tutto il movimento sportivo, peraltro in ottemperanza a una legge dello stato, è di rispetto dell'autonomia del nostro mondo che implica al suo interno un altro concetto importante come quello della democrazia. C'è poi un tema di conoscenza: bisogna approfondire meglio alcuni argomenti perché così si rischia di fare del male al nostro sistema. Se il mondo del calcio nel 2020 non avesse inserito nei propri principi statutari delle sanzioni per colpire chi scommette, ci saremmo dovuti adeguare alle leggi dello stato che non prevedono alcuna sanzione per chi scommette su piattaforme legali e un'ammenda per coloro che lo fanno su piattaforme illegali. Riteniamo invece di aver adottato delle norme di tutela. Ho anche la sensazione che si stia giocando sulla pelle di ragazzi molto giovani. Ho il dovere di difendere tanti giovani italiani che stanno diventando carne da macello. Dobbiamo tutelare l'integrità morale di questi ragazzi e guidarli nel processo di crescita, ed è per questo che le nostre sanzioni hanno previsto - e non era mai accaduto - un percorso di accompagnamento. Questi ragazzi non li abbandoneremo mai".

La replica di Gravina si estende anche ad altri temi sollevati dalla politica. "Ho sentito parlare di doping, ma non del fatto che ci sia stato un solo caso. Lo abbiamo individuato: il nostro compito è quello di stabilire le norme e punire chi si dopa. Ho sentito poi parlare di diritti televisivi: un tema che non compete a noi. La Legge Melandri pone in capo la tematica ai soggetti organizzatori: la Lega, in questo senso, è destinatario della capacità e della responsabilità di gestirli. E poi le infrastrutture: legittimamente il Governo italiano ha comunicato in maniera forte che non ci sono fondi per questo tipo di attività. La Federazione non è un'azienda di costruzioni che realizza stadi: noi ci siamo preoccupati di offrire opportunità come EURO 2032, un successo nazionale e internazionale. Infine i debiti, che molte volte da provvedimenti che in maniera azzardata, come noi abbiamo sostenuto, hanno rinviato la copertura delle perdite di cinque anni. Questa cosa genera indebitamento, così come le rateizzazioni. Se ci sono delle sentenze che portano fallimenti perché vengono applicate delle leggi dello stato, non capisco perché si attribuiscano responsabilità a soggetti che rispettano tali leggi". 

Due giorni fa, la Nazionale è stata sconfitta a Wembley dall'Inghilterra. "Abbiamo giocato una buona partita - l'analisi di Gravina -. La differenza l'hanno fatta alcuni grandi campioni. La nostra Nazionale ha dimostrato di essere una buona squadra: peccato per aver fallito alcune occasioni, ma siamo in un momento di grande crescita. La difficoltà nel coltivare tantissimi giovani talenti ci penalizza: stiamo però cercando di lavorare creando la massima collaborazione con le società affinché si possa creare un percorso che sono convinto ci porterà a EURO 2024".