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Gravina a 'Radio anch'io sport': "Prioritario cercare stabilità attraverso riforme economico-finanziarie"

Il presidente federale: "La scossa che è stata data dall'indizione dell'assemblea ha già prodotto il risultato di sollecitare il dibattito su questi temi tra i protagonisti del nostro mondo"

lunedì 19 febbraio 2024

Gravina a 'Radio anch'io sport':

"Il concetto di riforma richiede disponibilità al cambiamento e cambiare richiede confronto, partecipazione e coraggio". Così il presidente della FIGC Gabriele Gravina, intervenuto a 'Radio anch'io sport', in onda su Rai Radio 1. "Sono fermamente convinto che il calcio italiano stia finalmente facendo un'analisi approfondita su quello che c'è da cambiare per migliorare la sostenibilità e la competitività - le sue parole -. Le discussioni e le fibrillazioni degli ultimi giorni sono positive, significa che la scossa che è stata data dall'indizione dell'assemblea ha già prodotto il risultato di smuovere una sorta di torpore da parte dei protagonisti del nostro mondo. Il calcio italiano pretende una riforma, non Gabriele Gravina, quindi noi siamo chiamati a dare una risposta in termini di evoluzione positiva”. Assemblea prevista l'11 marzo ma che è stata rinviata: "Mettiamo da parte i punti su cui ci si divide, alcune volte anche strumentalmente, per concentrarsi tutti insieme sul trovare l’accordo sulle riforme economico-finanziarie".

Sull’esito dell’interlocuzione con le componenti federali: "Non voglio eccedere in ottimismo ma il calcio ha bisogno di darsi una regolata e su questo mi sembra che siamo tutti d’accordo. Prima di innovare - aggiunge Gravina - dobbiamo risanare (sui bilanci dei Club pesa un eccessivo indebitamento e una scarsa patrimonializzazione) e uscire dall’unica ipotesi delle 20 o 18 squadre che blocca il sistema: queste sono legate a logiche di immobilismo e di contrapposizione che, seppur comprensibili, non sono ancora condivisibili". Nei giorni scorsi, Gravina ha ricevuto in FIGC i rappresentanti di alcuni club di Serie A, "perché la Federazione è la casa di tutti. Quello dell'intasamento di date nell'ambito dei calendari è un tema importante, che interessa tutto il calcio italiano: prima o poi si arriverà comunque e rivedere il format. La Germania lo ha già fatto, la Francia lo farà dal 2024-25, ma mi auguro che questo avvenga con una autodeterminazione delle singole componenti, a partire dalla Lega di A".

Il presidente federale ha poi affrontato il tema della classe arbitrale: "Gli arbitri italiani rappresentano un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale. Al netto di alcune ricostruzioni false e opportunistiche, il margine di errore in questa stagione è vicino allo zero, quindi la valutazione sull’operato degli arbitri è positiva. A questo si aggiunge come Rocchi stia facendo crescere una squadra molto giovane e come abbia avviato un prezioso percorso di trasparenza e di comunicazione con cui spiegare sia il regolamento sia le decisioni arbitrali, nonostante le divisioni e le pressioni che arrivano sia dall’esterno sia dall’interno. Ma se per le prime gli arbitri italiani hanno ormai fatto gli anticorpi, alle seconde non ci si abitua mai, tanto che rischiano di minare la serenità necessaria per arbitrare mantenere alti i livelli di arbitraggio. Per lasciare sereni gli arbitri che vanno in campo ci si dovrebbe astenere dalle continue rivendicazioni personali e dalle ambizioni politiche all’interno dell’AIA".

Il 2024 è l'anno dell'Europeo in Germania: "Ci vogliamo preparare al meglio, il nostro obiettivo è continuare ad appassionare gli italiani: i risultati sono importanti, ma ancora di più le prestazioni. Spalletti sta facendo un grande lavoro di stimolo su tutti i potenziali convocati, sta girando tutte le sedi dei club per vedere gli allenamenti e parlare con loro: sta già creando il gruppo anche senza radunarsi. Il 'campo base' sarà a Iserlohn, dove saremo accolti da tanti nostri connazionali che trasmettono entusiasmo ai nostri atleti. A marzo saremo invece attesi da un’esperienza molto stimolante. La Nazionale italiana di calcio torna a giocare negli Stati Uniti dopo 19 anni. Ciò rappresenta un onore e una grande opportunità perché ci consentirà di rinsaldare il rapporto con la numerosa comunità italiana e, allo stesso tempo, di creare nuovi motivi di interesse intorno al calcio e al ‘Made in Italy’, di cui la maglia azzurra è uno dei simboli più apprezzati all’estero".