“Football for a better chance 2.0”, FIGC per l’inclusione sociale
Prende il via a gennaio un progetto triennale finanziato dall’Unione Europea sotto egida UEFA volto a prevenire la radicalizzazione dei giovani a rischiogiovedì 17 dicembre 2020
Nel quadro delle tematiche individuate come prioritarie dall’agenda comunitaria europea, il problema della marginalizzazione sociale ed economica delle fasce più disagiate della popolazione, e il conseguente rischio di radicalizzazione dei giovani, ha meritato un’attenzione importante da parte delle maggiori istituzioni continentali anche in ambito sportivo.
Finanziato dall’Unione Europea e sviluppato in ambito UEFA, il progetto “Football for a better chance 2.0” di cui la FIGC è coordinatore, e che vede inoltre la partecipazione delle federazioni calcistiche di Spagna (RFEF), Malta (MFA), Slovenia (NZS) e Repubblica d’Irlanda (FAI), è focalizzato sulla valorizzazione del ruolo sociale rappresentato dai club calcistici nell’ambito dei quali è possibile sviluppare percorsi di aggregazione e inclusione sociale destinati alla fascia di età 14-18 anni, individuata come maggiormente a rischio. Una volta di più, dunque, il calcio viene identificato come strumento educativo di riferimento per il corretto sviluppo dell’individuo nel suo complesso, e le istituzioni sportive quali organismi funzionali ad accompagnare e favorire in maniera consistente processi di carattere pedagogico.
Partner accademico dell’iniziativa sarà l’Università di Modena e Reggio Emilia (UNIMORE), che ha stilato le linee guida di un precedente bando assegnato alla federcalcio della Romania (FRF), e sviluppato un’apposita metodologia che prevede la formazione sul territorio dei tutor che verranno coinvolti nelle varie attività con i ragazzi, il coordinamento degli stessi presso i 10 club selezionati in ciascuno dei paesi partecipanti, e infine il monitoraggio sul campo. “Football for a better chance” è stato sviluppato su un periodo di durata di 3 anni a partire dal 1° gennaio 2021.