Attualità

FIGC e Amref Italia lanciano H2Gol: un sms per fare rete alla sete

lunedì 22 marzo 2010

FIGC e Amref Italia lanciano H2Gol: un sms per fare rete alla sete

Un sms per fare rete alla sete in Africa. In concomitanza con la celebrazione della “Giornata mondiale dell’Acqua”, ha preso il via ieri la campagna “H2GOL” promossa da FIGC e Amref Italia e inquadrata nel più ampio progetto di sensibilizzazione “Un Gol per l’Africa” concepito dalla FIGC in vista della Coppa del Mondo Sudafrica 2010. Attraverso una raccolta fondi solidale, “H2GOL” si prefigge l’obiettivo di realizzare progetti specifici finalizzati all’educazione igienico-sanitaria in Kenya, Tanzania e Uganda, consentendo in particolare alle comunità locali che ne sono sprovviste di poter accedere alle risorse idriche attraverso la costruzione e riabilitazione di pozzi e sorgenti di acqua pulita. Sino all’11 aprile sarà possibile donare 2 Euro ad Amref inviando un SMS al numero 45506 da cellulari privati TIM, Vodafone, Wind, 3 e CoopVoce, oppure chiamando lo stesso numero da rete fissa di Telecom Italia.

Con la campagna “H2GOL”, patrocinata dal Segretariato Sociale RAI, il calcio italiano conferma la propria vocazione a porsi come strumento di sensibilizzazione e mobilitazione rispetto a grandi temi sociali come la salute e l’istruzione, assumendo in particolare il ruolo di promotore del progetto “Un Gol per l’Africa” a beneficio di tre grandi realtà no-profit come Amref, la Campagna Globale per l’Educazione e UNICEF. Un messaggio forte lanciato in concomitanza con la disputa della Coppa del Mondo di calcio nel continente africano, per richiamare l’attenzione sui problemi endemici presenti in una delle aree più disagiate del pianeta.

"Nella giornata scelta dalle Nazioni Unite per ricordare a tutti che l'acqua è vita, non bisogna dimenticare che ogni anno milioni di persone continuano a morire perché prive di accesso a fonti di acqua potabile per bere, cucinare e lavarsi – ha ricordato Tony Simmons, Direttore generale di Amref Italia - Senz'acqua non c'e' salute, ne' sviluppo: i danni all'agricoltura sono incalcolabili, il bestiame muore, le lezioni a scuola non si possono svolgere regolarmente, le madri si devono assentare da casa ogni giorno per molte ore alla ricerca di acqua. L'80% delle malattie - spiega Simmons- in Africa e' legato direttamente o indirettamente alla mancanza d'acqua pulita. Costruire un pozzo e insegnare alle comunità come gestire l'acqua, come proteggersi dalle malattie e curare l'igiene, significa salvare tante vite. Una fonte d'acqua sicura riduce di oltre il 20% la mortalità infantile, allontana le donne e i bambini da aree insalubri e riporta i bambini a scuola, in salute e con energie da dedicare allo studio".