Consiglio Federale

Discriminazione razziale e territoriale, la Figc non abbassa la guardia

mercoledì 16 ottobre 2013

Discriminazione razziale e territoriale, la Figc non abbassa la guardia

Nessuna marcia indietro da parte della Figc, che conferma l’impianto normativo esistente sulle sanzioni comminate per discriminazione razziale e territoriale introducendo un graduale sistema sanzionatorio che consentirà agli organi di Giustizia Sportiva di valutare, dal secondo episodio in poi, la chiusura di singoli settori degli stadi senza far scattare automaticamente la chiusura dell’intero impianto. E’ stata inoltre approvata all’unanimità, dal Consiglio Federale riunito oggi a Roma, la sospensione condizionale e la sottoposizione dei club ad un periodo di prova di un anno, mutuando il principio in vigore a livello internazionale. Inoltre sarà richiesto dalla Figc a tutti i club un maggiore impegno al rafforzamento delle strutture interne per migliorare i rapporti con le tifoserie.
L’art 16 del nuovo testo prevede che “gli organi della giustizia sportiva possono sospendere la esecuzione delle sanzioni disciplinari comminate alle società. Con la
sospensione della esecuzione della sanzione, gli organi di giustizia sportiva  sottopongono la società ad un periodo di prova di 1 anno. Se durante il periodo di prova, si incorre nella stessa violazione, la sospensione è revocata e la sanzione si applica in aggiunta a quella comminata per la nuova violazione”. Una modifica alla disciplina in vigore nel Codice di Giustizia Sportiva della Figc, a proposito del sistema sanzionatorio, fermo restando il principio della discriminazione territoriale e alla luce del quadro normativo esistente in sede FIFA, UEFA, CIO e CONI.
“Su razzismo e discriminazione non abbiamo abbassato la guardia”: nel corso della conferenza stampa, il presidente Abete ha più volte sottolineato questo concetto. “Non abbiamo abbassato le difese – ha proseguito il numero uno della Figc - altrimenti avremmo ripristinato le ammende prima della chiusura dei settori, previsto attenuanti e esimenti e dato una connotazione diversa alla discriminazione territoriale. Non abbiamo fatto nessuna di queste cose”.
Per quanto riguarda il comportamento dei tifosi, il monito di Abete è chiaro: “Il ricatto dei tifosi di far chiudere gli stadi? Se continueranno, gli organi di giustizia sportiva potranno sanzionare quel tipo di settore chiudendolo per due, tre, dieci settimane, non c'è un limite. Se ne possono stare a casa anche per tutto l'anno, se hanno intenzione di continuare a comunicare disvalori”. Il riferimento, su precisa domanda, è alla “minaccia” degli ultras di alcune Curve di Serie A, che avevano annunciato nei giorni scorsi la loro solidarietà nei confronti dei supporters del Milan a seguito della squalifica di San Siro, poi sospesa dalla Corte di Giustizia. “Abbiamo sentito alcune curve, anche di grandi club - sottolinea il numero uno della Figc - dire che la prossima volta avrebbero dato luogo a una situazione ripetuta di cori per chiudere l'intero stadio. Era questa una situazione intollerabile perché così si creavano condizioni per un danno generalizzato”. Per questo Abete ricorda che, in virtù della nuova norma, “la chiusura degli impianti resta ed è possibile già alla prima valutazione”, precisando che “questo dipende dall'intensità del fenomeno”.

Secondo Abete “il livello di contrasto delle società è ancora troppo basso, contro il razzismo non basta solo mettersi una maglietta o andare a istruire i bambini nelle scuole”. Il presidente ha sottolineato che, dalla scorsa stagione, la Uefa richiede a ogni
società l'indicazione di una figura responsabile del rapporto con le tifoserie, in modo da stimolare un rapporto tra club e tifosi: “Vogliamo dare molta più forza a questo ruolo e imporremo, con delle norme in sede di licenza Uefa, che i responsabili si relazionino costantemente con le tifoserie”. Infine ha annunciato l'istituzione di un fondo di un milione di euro per stimolare le società alla crescita del loro rapporto con la
tifoseria. “La sola norma non basta - dice il presidente Figc – se non avremo la capacità di espellere queste persone che non meritano di stare nel sistema, perderemo questa partita”.

Per quanto riguarda gli altri argomenti del Consiglio federale, nelle dichiarazioni introduttive il presidente Abete ha riassunto l'attività degli ultimi giorni, ricordando – tra gli argomenti principali – la riunione programmatica congiunta con i Consigli Direttivi del Settore Tecnico e del Settore Giovanile e Scolastico; il convegno della Lega Nazionale Dilettanti a Bologna sull’efficientamento energetico con la presenza del Ministro Delrio; l’inaugurazione allo Stadio Olimpico di Roma della Mostra celebrativa dedicata a Silvio Piola.

Il 23 ottobre ci sarà a Firenze l’apertura del Centro regionale FIGC/LND, mentre giovedì 24 la FIGC presenterà a Roma il proprio Bilancio sociale, giunto alla seconda edizione.


Per consultare il documento relativo alle modifiche sulla norma del razzismo clicca qui