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DECRETO APPROVATO: PARTITE A PORTE CHIUSE NEGLI STADI NON IN REGOLA DOMANI L'OSSERVATORIO

mercoledì 7 febbraio 2007

DECRETO APPROVATO: PARTITE A PORTE CHIUSE NEGLI STADI NON IN REGOLA DOMANI L'OSSERVATORIO

Partite a porte chiuse per tutti gli stadi non a norma, vale a dire che sono state abolite le deroghe al decreto Pisanu: è questo il primo punto del decreto varato dal Consiglio dei Ministri per combattere la violenza. Inoltre: divieto della vendita di biglietti per blocchi alle società sportive ospitate; Daspo anche come misura di " prevenzione" per poterlo estendere ai minorenni e poter prevedere, oltre all'obbligo di firma, la possibilità che il magistrato imponga a misure alternative di utilità sociale; flagranza differita, portandola da 36 a 48 ore; separazione di qualunque tipo di collegamento economico tra società sportive e tifoserie. In questa prima fase del decreto si giocheranno solo partite in diurna. Ma il Governo ha previsto anche provvedimenti a medio e lungo termine attraverso un decreto legge voluto dal Ministro Melandri per dare una prospettiva programmatica al nuovo modello di calcio. Ad illustrare le norme contenute nel decreto legge, al termine del Consiglio dei Ministri, è stato il vice ministro dell'Interno Marco Minniti che ha dichiarato: "Sono state adottate misure particolarmente severe, senza precedenti. Non poteva essere che questa la risposta a quello che è avvenuto, altrettanto senza precedenti. L'obiettivo è di un pieno coinvolgimento col mondo dello sport al quale chiediamo collaborazione. Il Decreto legge è stato approvato all'unanimità. Negli stadi non a norma - ha aggiunto Minniti -si giocherà a porte chiuse. Pensiamo che sia un percorso di transizione, tutto verrà regolato dall'Osservatorio permanente dell'ordine pubblico a cui spetta il compito di fare la mappatura degli stadi e seguire settimana per settimana i lavori di adeguamento degli impianti. Domani alle 9.30 è prevista la prima riunione dell'Osservatorio presieduto dal Vice Capo Vicario della Polizia Manganelli". Il Ministro per le Politiche Giovanili e Attività Sportive Giovanna Melandri è stata altrettanto chiara parlando del decreto approvato dal Governo: "Volevamo arrivare a un provvedimento in cui coniugare la doverosa fermezza con il rispetto - ha dichiarato - per ciò che deve rimanere una passione , senza penalizzare i veri sportivi. Abbiamo fatto lo sforzo di mettere in questo provvedimento complesso non solo muscoli, ma anche cervello e un po' di cuore. E' una visione per il cambiamento del calcio che condividiamo con le organizzazioni sportive e calcistiche di questo Paese. Il Governo ha assunto provvedimenti che realizzano molte di quelle disposizioni previste dai cosiddetti decreti Pisanu e rimaste inapplicate per motivi vari. Noi - ha aggiunto la Melandri - decidiamo che la sicurezza viene prima di tutto. Per le famiglie, i cittadini, i tifosi, anche per gli agenti di polizia chiamati a garantire un sereno svolgimento delle partite di calcio rendere gli stadi sicuri è il primo obiettivo. Prevediamo un meccanismo di graduale riapertura degli stadi collegato all'adeguamento delle misure di sicurezza, soprattutto quelle che riguardano il tema dell'accesso agli impianti, ovvero le zone di prefiltraggio e i tornelli. Questi requisiti sono fondamentali per un salto di qualità degli stadi italiani in termini di sicurezza".