Attualità

Contratto collettivo, incontro martedì. Abete: “Accelerare la trattativa”

giovedì 28 ottobre 2010

Contratto collettivo, incontro martedì. Abete: “Accelerare la trattativa”

“Quello in programma il 2 novembre sarà un passaggio importante. E' chiaro che ora bisogna accelerare la trattativa e trovare velocemente dei punti d'incontro tra Lega e Aic”: con queste parole il presidente della Figc Giancarlo Abete, a margine del suo intervento presso la “Scuola di perfezionamento per le forze di polizia”, ha rinnovato l’impegno nei confronti della trattativa per l'accordo sul contratto collettivo dei calciatori. “Il 2 novembre – ha continuato Abete - bisognerà capire se ci sono le condizioni per firmare il contratto con reciproca soddisfazione. La data fissata originariamente per evitare lo sciopero era quella del 30 novembre, ma abbiamo cercato di accelerare i tempi, e se sarà necessario le parti si incontreranno nuovamente il 3 novembre. Ma in quei giorni si deve chiudere. Non penso che si possano fare altri incontri dopo questa data”.
Ma sul tavolo del presidente federale non c’è solo il contratto di lavoro dei giocatori. Abete, infatti, è intervenuto anche su altri argomenti.

EURO 2012 – “La Uefa ha aperto un'indagine e c'è la volontà e la necessità di fare chiarezza. Il presidente Platini sta seguendo la vicenda di Euro 2012 con molta attenzione e noi abbiamo piena fiducia, affinchè si faccia chiarezza”: questo il commento del presidente federale in merito alla presunta vicenda di corruzione denunciata dal tesoriere cipriota, a proposito dell'assegnazione degli Europei di calcio del 2012 a Polonia e Ucraina. “In qualità di membro dell'esecutivo della Uefa – ha aggiunto Abete - ero stato già informato della richiesta del tesoriere cipriota su problematiche legate a Euro 2012. Ora ci auguriamo che la soluzione di questa vicenda antipatica arrivi in tempi brevi. Certo, se non sarà in grado di provare le sue accuse, è giusto che il cipriota venga perseguito per i dubbi che ha sollevato”.

STADI E STEWARD - All'indomani delle novità presentate dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, all'assemblea dei presidenti della Serie A di calcio, la reiterazione della flagranza differita e il nuovo status di ufficiale giudiziario a tempo attribuito agli steward in servizio negli stadi durante le partite, il presidente della Figc torna sull'argomento: “C’è una riflessione in corso per un intervento legislativo sulla figura degli steward - ha ammesso - sono una figura innovativa, che al momento non è assimilata al pubblico ufficiale, ma che può svolgere funzioni importanti. Certo, serve una crescita qualitativa perchè non siamo ancora in una situazione ottimale. E' una realtà in crescita e c'è l'intenzione del legislatore di modificarne la figura giuridica. C'è al tempo stesso qualche resistenza su questo punto da parte della pubblica sicurezza, ma l'obiettivo finale è quello di portare la polizia fuori dagli stadi”.
E sugli stadi ha aggiunto: “Noi siamo favorevoli alla privatizzazione, adesso aspettiamo che la legge faccia il suo corso alla Camera. E' un passo determinante per creare condizioni che sono imprescindibili nel calcio moderno, anche a livello economico. E' giusto prendere esempio dall'Inghilterra, ma poi dobbiamo costruire un nostro modello. Le barriere – ha concluso - sono il segnale della nostra sconfitta. In questo senso siamo una realtà isolata, ma è necessario andare verso impianti senza barriere”.