Gianni Infantino rieletto presidente della FIFA: resterà in carica fino al 2023
Le congratulazioni di Gravina: “L’Italia lo ha sostenuto perché vuole concorrere allo sviluppo del calcio mondiale”mercoledì 5 giugno 2019
Gianni Infantino è stato rieletto a Parigi presidente della FIFA e resterà in carica fino al 2023. Per l'ex braccio destro di Platini alla UEFA si tratta del secondo mandato di quattro anni. Sulla sua conferma non c'erano dubbi, essendo l’unico candidato e quindi eletto all’unanimità dai 211 membri della Federazione Internazionale.
Prima dell’elezione, Infantino ha voluto sottolineare quelli che ritiene i suoi maggiori successi dal 2016 a oggi. “Ora nessuno parla più di corruzione, non ci sono scandali, adesso si discute di calcio. Siamo passati dall'essere un'organizzazione quasi criminale, tossica, a diventare un'istituzione che si dedica al calcio. Il pallone doveva tornare a essere protagonista e in tre anni e quattro mesi siamo riusciti a centrare gli obiettivi grazie a tutti voi. Adesso la FIFA è un'organizzazione affidabile e professionale. Ho commesso degli errori, ma ho imparato anche dagli sbagli, del resto soltanto chi non lavora non sbaglia. Ora, però - ribadisce Infantino - tutto è trasparente, tutto è documentato e registrato e non è possibile nascondere pagamenti, nella FIFA non c'è più spazio per la corruzione”.
Infantino ha parlato anche di entrate, di ricavi in crescita e di una Federazione in salute anche dal punto di vista economico. “Non abbiamo mai avuto – ha spiegato - una situazione finanziaria così. Adesso i soldi del calcio restano nel calcio. Destineremo 1.250 milioni di euro alle Federazioni da qui al 2022, non investiremo in accordi sospetti, sono soldi che andranno ai bambini, alle bambine, alle federazioni”.
Il presidente della FIGC Gabriele Gravina si è congratulato con il numero uno della FIFA: “Nel congratularmi con Gianni Infantino per la sua rielezione, desidero augurargli di guidare la FIFA con la stessa lungimiranza e volontà di condivisione che ha dimostrato fino ad ora. L’Italia l’ha sostenuto perché vuole concorrere allo sviluppo del calcio mondiale”.