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Assemblea FIGC: fumata nera anche alla terza votazione. Sibilia e Gravina al ballottaggio

lunedì 29 gennaio 2018

Assemblea FIGC: fumata nera anche alla terza votazione. Sibilia e Gravina al ballottaggio

Il presidente della LND Cosimo Sibilia e il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina sono i due candidati al ballottaggio per la presidenza della FIGC dopo che anche la terza sessione di voto dell’Assemblea federale, in svolgimento all’Hotel Hilton Rome Airport di Fiumicino, è andata a vuoto (per la diretta clicca qui). Alla terza votazione, infatti, Sibilia ha ottenuto 202,51 voti pari al 39,42 % delle preferenze, Gravina 197,06 schede (38,36%) e Tommasi 106,79 (20,79%).

Per essere eletti servirà la maggioranza assoluta dei voti validamente espressi.

Ad aprire i lavori dell’Assemblea è stato il presidente uscente Carlo Tavecchio, che ha ricordato gli importanti risultati di politica sportiva e di bilancio raggiunti dalla federazione sotto la sua guida e, al termine del suo discorso, è stato salutato dai presenti con una vera e propria standing ovation: “Dobbiamo ripartire dalle basi solide che abbiamo creato - ha sottolineato Tavecchio - il cambiamento è già in atto e affido a chi verrà dopo di me una federazione vivace nonostante i continui tagli del CONI. Sarà la storia a dire se abbiamo fatto bene".

Dopo il saluto di Evelina Christillin, dal settembre 2016 nel Consiglio della FIFA e prima donna europea nel governo del calcio mondiale, e del presidente della federcalcio svizzera Peter Gillieron in rappresentanza dell’Esecutivo UEFA, sul palco dell’Hotel Hilton Rome Airport è stata la volta dei presidenti delle componenti.

Il numero uno dell’AIA Marcello Nicchi ha ringraziato Tavecchio per quanto fatto per la classe arbitrale negli ultimi anni, preannunciando l’intenzione di andare subito al voto senza aspettare un eventuale ballottaggio: “Siamo molto delusi perché i tre candidati non sono riusciti a trovare un punto di sintesi per risolvere il momento grave. Gli arbitri votano e lo faranno da subito: ci rendiamo conto che è un momento difficile, ma siamo convinti che ce la faremo".

Il vice presidente dell’AIC Umberto Calcagno ha ribadito come Tommasi sia la figura più indicata per favorire questo cambiamento (“è ingiusto e strumentale continuare a dire che per colpa dei calciatori non si può riformare il nostro sistema"), mentre il numero uno dell’AIAC Renzo Ulivieri ha preannunciato la volontà della sua componente di schierarsi con Gravina: “Avevamo la possibilità di votare Tommasi, ma in queste ore abbiamo avuto la certezza delle intenzioni della Lega di A e della Lega di B: la nostra categoria questa volta non può permettersi un Albertini-bis”.

“Abbiamo tre uomini per bene e autorevolissimi – ha dichiarato il presidente della Lega B Mauro Balata – che potranno rappresentarci al meglio. Ognuno ha la propria ricetta, ma con una visione di parte delle cose da fare. Sarebbe stato meglio avviare una sorta di costituente del calcio, trovare delle sintesi e solo poi trovare una figura autorevole e rappresentativa in grado di portare avanti questa sintesi". Il vicepresidente della Lega Pro Mauro Grimaldi e il vicepresidente della LND Francesco Franchi hanno poi spiegato i motivi che hanno portato le rispettive componenti a sottoscrivere le candidature di Gabriele Gravina e Cosimo Sibilia.

Terminati gli interventi dei rappresentanti delle componenti, la parola è passata ai tre candidati alla presidenza, che hanno sintetizzato le proposte alla base dei loro programmi. “Sono da 30 anni al servizio di questo mondo – ha dichiarato Gravina - da imprenditore, dove ho portato la squadra di un piccolo paese in Serie B (il Castel di Sangro, ndr), da presidente di Lega, da dirigente federale. Trent'anni di esperienza specifica non sono un limite, ma un requisito necessario. L'obiettivo della federazione è la sostenibilità, senza divisioni, divisori e barriere. Sono pronto a difendere le mie idee con fierezza, resterò in questo mondo a prescindere da come andrà a finire questa giornata. Il nostro calcio deve tornare ad entusiasmare chi lo fa e chi lo segue. Oggi il nostro movimento deve rimettersi in marcia per uscire dal pantano in cui è finito”.

“‘Quanti voti hai?’’ è stata la risposta ad una mancata qualificazione ai Mondiali, io credo che la risposta debba essere un’altra”. Così ha esordito salendo sul palco il presidente dell’AIC Damiano Tommasi per poi spiegare la sua ricetta per il rilancio del calcio italiano: “Questa sala sembra chiusa, ma è molto aperta, abbiamo addosso gli occhi di milioni di tifosi e un dovere nei loro confronti: dobbiamo essere responsabili, dobbiamo far vedere che c'è voglia di cambiare e dare una scossa. E la scossa la danno le persone: noi siamo pronti a prenderci il rischio di impresa. Si vince e si perde, ma si riparte insieme e si costruisce insieme. Io oggi sono candidato a presidente federale, non sono candidato a fare l’ago della bilancia”.

Cosimo Sibilia, numero uno della Lega Nazionale Dilettanti, ha ribadito alla platea i motivi della sua candidatura: “Voglio ricordare che un anno fa sono stato eletto alla presidenza della Lnd e quindi in Consiglio Federale ci sono da un anno e posso dire, senza essere smentito, che in questo tavolo sono il più nuovo in assoluto. Ho sempre voluto e proposto un accordo e negli ultimi giorni ho visto più Gravina e Tommasi che i miei figli per raggiungere questo obiettivo. Sono stato definito il candidato di qualcuno, ma lo sono solo della Lega Nazionale Dilettanti, che mi ha candidato all'unanimità”.

Il presidente dell’Assemblea ha quindi dato il via alla prima votazione, che prevede l’elezione qualora un candidato riesca a riportare la maggioranza di tre quarti dei voti validamente espressi.

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