Attualità

Ancelotti, Montella e i vertici delle Procure al seminario Figc-Ussi

lunedì 6 maggio 2013

Ancelotti, Montella e i vertici delle Procure al seminario Figc-Ussi

Dalle esperienze in panchina di un tecnico esperto e vincente come Carlo Ancelotti e di uno dei giovani allenatori italiani più apprezzati, Vincenzo Montella, al ruolo e al futuro della giustizia sportiva  analizzati dal procuratore capo della Repubblica di Bari Antonio Laudati, dal presidente della Corte Federale della Figc Gerardo Mastrandrea e dal capo della Procura Federale della Federcalcio Stefano Palazzi. Sono stati questi alcuni dei temi affrontati nella prima giornata del 6° seminario di aggiornamento tecnico-formativo per giornalisti sportivi, in programma oggi e domani al Centro Tecnico di Coverciano.
Il seminario, organizzato dalla Figc e dall’Unione Stampa Sportiva Italiana (USSI) in collaborazione con il Settore Tecnico della Federcalcio e con il Gruppo Toscano Giornalisti Sportivi, è stato aperto dal presidente dell’Ussi Luigi Ferrajolo e dal direttore generale della Figc Antonello Valentini, che ha ringraziato l’Ussi Toscana, il procuratore federale Palazzi e il presidente del Settore Giovanile e Scolastico Gianni Rivera per la loro presenza. I primi a salire in cattedra sono stati il tecnico del Paris St. Germain Carlo Ancelotti e l’allenatore della Fiorentina Vincenzo Montella, che hanno ripercorso la loro carriera raccontando le diverse esperienze attuali sulla panchina di una delle società più ricche d’Europa e su quella del club viola. E se Ancelotti deve “vincere e convincere” come gli ripeteva ai tempi del Milan il presidente Silvio Berlusconi, Montella ha sottolineato l’importanza di trovare “non tanto il giocatore più bravo, quanto quello più funzionale al progetto”. Dopo un'analisi sullo stato del calcio italiano (rapporti con le tifoserie politicizzate, episodi di razzismo, settore giovanile con i ragazzi da formare, gli impianti non idonei alle esigenze, la pressione mediatica etc), Ancelotti ha spiegato che ci sono ampi margini di miglioramento grazie alla passione che anima tutto il sistema.
Nel pomeriggio per parlare del futuro della giustizia sportiva sono intervenuti il procuratore capo della Repubblica di Bari Antonio Laudati, il presidente della Corte Federale della Figc Gerardo Mastrandrea e il capo della Procura Federale della Federcalcio Stefano Palazzi.
Omessa denuncia, illecito sportivo e responsabilità oggettiva sono stati alcuni degli argomenti trattati dal procuratore Laudati, che ha illustrato i punti che rappresentano un ostacolo per l'accertamento della verità in sede penale. Laudati ha parlato dell'esperienza di Bari e della scoperta da parte della malavita che scommettere era un mezzo per far circolare denaro rischiando meno rispetto ad altre attività. Il procuratore capo della Repubblica di Bari, dopo aver sottolineato che la giustizia sta affrontando problemi nuovi con strumenti e tecniche superate, ha lanciato un appello affinché il calcio  venga riformato anche attraverso il recupero dei suoi valori, con un gesto simbolico come la restituzione dei proventi delle scommesse illecite per far costruire un campetto in un oratorio

Il presidente della Corte Federale della Figc Gerardo Mastrandrea ha analizzato il delicato rapporto fra la giustizia sportiva e quella ordinaria, evidenziando la passione che contraddistingue i collaboratori della giustizia sportiva e la necessità di celerità che non sempre può essere rispettata dovendo osservare il silenzio istruttorio ed avendo mezzi limitati per condurre le indagini. Il capo della Procura Federale Stefano Palazzi ha raccontato il suo lavoro e i limiti che certe norme gli impongono, evidenziando che l'opinione pubblica deve realizzare quali sono i limiti della giustizia sportiva, come il fatto che la delicatezza dei procedimenti non consente di essere più rapidi e che anche la formazione della prova implica un maggior tempo a disposizione. Palazzi ha anche spiegato che “possiamo migliorare la nostra struttura anche grazie ai contributi Uefa”.

In chiusura il presidente dell’Associazione Italiana Allenatori e direttore della scuola allenatori del settore tecnico della Figc Renzo Ulivieri ha affrontato il tema “Cambiare le partite in corsa: come, quando e perché”. Ulivieri ha spiegato che un allenatore deve saper adottare almeno tre moduli e che è giusto cambiare come fa la nostra Nazionale. Domani a Coverciano sarà la volta del designatore degli arbitri Uefa Pierluigi Collina che analizzerà, con il presidente dell’Associazione Italiana Arbitri Marcello Nicchi e il designatore della Can A Stefano Braschi, il ruolo degli arbitri addizionali e le nuove tecnologie. A chiudere il seminario sarà l’intervento del presidente federale Giancarlo Abete.

Il PROGRAMMA DI DOMANI
- ore 09,30-11,30 – “Gli arbitri d’area e le nuove tecnologie”, interventi di Pierluigi Collina, Designatore degli arbitri Uefa; Marcello Nicchi, Presidente Associazione Italiana Arbitri; e Stefano Braschi, designatore della CAN di serie A
- ore 11,30-13 – “ Riforma dei Campionati, situazione stadi, regole economico-finanziarie, competitività internazionale del Calcio italiano”, intervento e chiusura del Seminario del Presidente della Figc Giancarlo Abete

Nella foto: da sinistra il direttore generale della Figc Antonello Valentini, il procuratore capo della Repubblica di Bari Antonio Laudati, il capo della Procura federale della Figc Stefano Palazzi, il presidente della Corte Federale della Figc Gerardo Mastrandrea e il presidente dell’Ussi Luigi Ferrajolo