Attualità

Abete:"Anno positivo per le Nazionali, note dolenti per stadi e scommesse"

giovedì 27 dicembre 2012

Abete:

Un bilancio positivo che riguarda le squadre nazionali, una nota negativa legata alla legge sugli stadi, promessa ma mai arrivata, quindi il punto dolente che riguarda le scommesse. Ai microfoni di Skysport 24, il presidente della Figc Giancarlo Abete fa il punto della situazione sull'anno che sta per finire: "Il 2012 è stato estremamente positivo per tutte le squadre azzurre. La Nazionale di Prandelli ha chiuso al secondo posto gli Europei ed è quarta nel ranking Fifa; l'Under 21, con Ferrara e Mangia, si è qualificata alla fase finale dei Campionati Europei che si disputeranno in Israele; la nazionale femminile ha raggiunto la fase finale dell'Europeo in Svezia e bene hanno fatto tutte le selezioni giovanili grazie al lavoro di Albertini, Sacchi e Viscidi".
ASPETTI NEGATIVI – "Le note dolenti – prosegue Abete - riguardano le scommesse con i filoni di inchiesta di Cremona, Bari e Napoli che ci stanno accompagnando dal primo giugno 2011. Sono diciannove mesi che le indagini delle Procure accompagnano la vita del calcio e della giustizia sportiva". Ma c'è anche il discorso che riguarda la legge sugli stadi: "I primi mesi della nuova legislatura dovranno sciogliere il nodo di una legge che sembrava arrivasse e invece non è mai arrivata, creando così più danni che opportunità. Una legge che è a costo zero per la comunità e che renderebbe più celeri le procedure, nel rispetto della tutela ambientale. Una Serie A a 18 squadre? Non può essere questo lo spartiacque per dare più competitività al nostro calcio, visto che è a 20 in nazioni come l'Inghilterra e la Spagna. Non ci sarebbe una maggioranza per arrivare a ciò e comunque una diminuzione delle squadre non è nell'agenda delle società. E' però più importante la questione degli stadi rispetto al numero delle squadre". 
I GIOVANI E LA NAZIONALE - Ribadita la sua candidatura alla prossima assemblea elettiva della Figc del 14 gennaio e lodata la Lega di Serie B di Abodi per aver giocato nel periodo natalizio ("E' un'ottima idea aver occupato il periodo delle feste con delle partite, come in altri campionati europei"), Abete ricorda che è vero che la crisi economica ha spinto tanti club a puntare sui giovani, "però resta un problema complessivo di selezionabilità per la Nazionale, visto che in A resta la tendenza a impiegare giocatori non selezionabili. In Italia abbiamo tanti giovani interessanti e lo testimonia il fatto che stiamo decidendo se impiegarne alcuni nella Confederations cup o nella fase finale dell'Europeo Under 21. Crisi o non crisi, se non ci sono talenti preparati a dare il massimo di sè, non avviene una crescita in termini di qualità". 

GIUSTIZIA SPORTIVA - Su questo argomento dobbiamo condividere la nostra posizione con il Coni e con altri enti. La responsabilità oggettiva è un istituto presente in tutti i codici di giustizia internazionali. Nell'area delle scommesse è indispensabile un intervento del Parlamento sulla legge legata alla frode sportiva, che risale al 1989. Per quanto riguarda l'omessa denuncia, io comprendo come il mondo del calcio sia un po' parolaio, l'omessa denuncia trova difficoltà a essere riconosciuta". 
LE CRITICHE DI AGNELLI - "Il presidente della Juve esprime dei giudizi e io ho il dovere di rispettarli. Ma ricordo che a luglio scorso Agnelli disse che la Lega di Serie A avrebbe avuto una nuova governance. E non parlo di un nuovo presidente, ma di regole: non do la colpa a nessuno, ma non c'è stata e si è rinunciato ad averla. Questo dimostra quanto sia difficile cambiare nella Confidustria del calcio, figurarsi a livello di istituzioni. Oltre alla critica deve esserci la capacità di cambiare". 
L'ITALIA DI ABETE - Legato da sempre ai colori azzurri, avendo conosciuto e apprezzato tanti campioni che hanno vestito la maglia della nazionale, anche il presidente Abete ha la sua "Italia del cuore" che prevede il modulo 4-3-1-2 con Buffon tra i pali; Bergomi, Scirea, Cannavaro e Maldini in difesa; Conti, Pirlo e Tardelli a centrocampo; Totti trequartista; Del Piero e Rossi in attacco. Esclusi non per demerito, ma perchè rivestono ruoli federali, altri campioni come Cabrini, Albertini e Roberto Baggio.