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ABETE SULLA VIOLENZA NEGLI STADI: "NON BASTA LA PREVENZIONE, BISOGNA INVERTIRE LA ROTTA"

lunedì 3 settembre 2007

ABETE SULLA VIOLENZA NEGLI STADI:

"Non possiamo pensare che siano soltanto prevenzione e repressione a fare la differenza. Al di là del quadro normativo, che può essere sempre migliorato e che comunque ritengo oggi funzionale alle esigenzedel mondo del calcio, si tratta di invertire la rotta sul modo di intendere lo spettacolo": il presidente della Figc Giancarlo Abete ha fatto il punto sul problema della violenza negli stadi intervenendo a Rai Utile. "Ci sono 700 mila partite ogni anno - ha continuato Abete - 700 mila eventi di tutti i campionati. Il calcio è uno sport che determina un confronto e la co-presenza di tifoserie diverse: il rischio che venga interpretato in modo improprio purtroppo esiste. Bisogna lavorare perchè questo non avvenga. Negli ultimi quattro anni sono diminuiti gli incidenti, gli episodi di violenza, il numero degli arrestati e dei feriti. Il fenomeno della violenza va represso nella società, nel senso che lo scontro fisico è la dimensione di inciviltà che ogni società ha nel suo interno. Gli episodi tragici sono avvenuti fuori dallo stadio, come nel caso dell'ispettore di polizia Raciti, e in campo dilettantistico come nel caso del dirigente Licursi. Quando si perde la vita esiste una incompatibilità tra la gioia dell'evento sportivo e il prezzo che si paga tale da determinare una forma di rigetto". Non ci sono stati episodi di violenza in questo inizio torneo, ma qualche gesto di intemperanza come quelli di cui sono stati protagonisti Baldini e Zebina. "Non sono esempi edificanti - sottolinea Abete - non ci devono essere, ma ci possono essere. Bisogna leggere anche i buoni esempi come il comportamento del Milan contro il Siviglia nella partita di Supercoppa dopo la morte di Puerta. Il calcio è un grande spettacolo, ha un grandissimo pubblico e ogni situazione che emerge può determinare effetti di immagine e di comunicazione fortemente positivi o negativi". Il presidente della Figc ha parlato anche della Nazionale, alla vigilia del doppio impegno di qualificazione a Euro 2008 contro Francia e Ucraina. "C'è fiducia - ha detto Abete - se il presidente della Federazione non la trasmettesse verrebbe meno da quello che è il suo ruolo. La mia fiducia è basata sulla storia che ha portato 4 mondiali, una olimpiade e 5 campionati Under 21 vinti. Ci sono tanti problemi, ma dobbiamo avere anche l'orgoglio di rappresentare un mondo che a livello mondiale ha una forte competitività sul versante sportivo".