Attualità

Abete sulla Champions League: “Bisogna invertire la tendenza negativa”

venerdì 18 febbraio 2011

Abete sulla Champions League: “Bisogna invertire la tendenza negativa”

Abete non ha mai nascosto che il calcio italiano sta vivendo un momento delicato sotto tanti aspetti. Le due sconfitte casalinghe del Milan e della Roma in Champions League confermano la tesi del presidente della Figc, presente oggi agli Stati generali dello sport di Firenze, a Palazzo Vecchio: “Veniamo da due sconfitte in casa, dolorose: adesso – ha sottolineato Abete - attendiamo l'Inter e speriamo che si inverta questa tendenza. Dobbiamo cercare di raccogliere tutte le risorse disponibili per andare avanti il più possibile in Coppa. Forse alle nostre squadre manca una continuità di risultati, perchè con il Milan e con l'Inter, nelle ultime quattro edizioni, abbiamo vinto due Champions League e due finali di Intercontinentale. Probabilmente non abbiamo quel livello di presenza diffusa in termini di continuità dei risultati che consente di portare nelle fasi finali più squadre, e ci affidiamo agli exploit delle singole squadre, nella singola stagione, non riuscendo più ad avere continuità di risultati diffusa. E la nostra media dei
risultati risulta più bassa di paesi come Spagna, Inghilterra e Germania, che sono i nostri principali competitor”.
Il presidente federale ha parlato anche della vicenda Bergessio, che ha ricevuto ieri il transfer: “L’abbiamo seguita con grande attenzione. Siamo lieti che questo problema si sia risolto e speriamo che ci sia un percorso positivo del giocatore nel Catania. Oggi la problematica dei transfer è diventata complessa, tutti dobbiamo crescere sotto l’aspetto di organizzazione, professionalità e di rapporti con Fifa e Uefa, che hanno un ruolo fondamentale in termini di trasferimenti”.

Un commento, infine, sulla rapina subita dall’attaccante del Palermo Hernandez: “Tutto è bene quel che finisce bene. Scene come quella che hanno visto coinvolto Hernandez fanno male, malissimo al nostro calcio tenendo conto che se ci sono problematiche radicate nella dimensione sociale, cosa che non vale solo per la Sicilia ma per tutto il paese e per tutto il
mondo, queste talvolta colpiscono anche i giocatori o soggetti che hanno maggiore visibilità. Ciò non toglie che la gravità dei gesti, prescinde dalla visibilità dei personaggi”.