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Abete riprende la mediazione e avverte: “L’11 settembre si deve giocare”

lunedì 29 agosto 2011

Abete riprende la mediazione e avverte: “L’11 settembre si deve giocare”

“L’11 settembre il Campionato di Serie A deve cominciare: é un obbligo di tutte le componenti del calcio”: con questa imprescindibile premessa il presidente della Figc Giancarlo Abete ha invitato al tavolo della mediazione prima il presidente della Lega di Serie A Maurizio Beretta e successivamente il numero uno dell’Aic Damiano Tommasi. L’iniziativa del presidente federale è ripresa oggi con l’unico scopo di una mediazione risolutiva, per evitare che lo stop del campionato si protragga ancora. Nella sede della Federcalcio si sono svolti due incontri separati per verificare in che modo avvicinare ulteriormente le parti in una trattativa bloccata su due condizioni poste dalla Lega: contributo di solidarietà (sul quale il Governo sta decidendo la totale abolizione ) e allenamenti differenziati con revisione dell’articolo 7 del vecchio contratto.
Le ultime notizie giunte da palazzo Chigi sulla rinuncia al contributo di solidarietà hanno confermato la giustezza e la trasparenza delle posizioni assunte nei giorni scorsi dalla FIGC: si discuteva di una mera ipotesi, oggi del tutto caduta, e si chiedeva di inserire in un accordo collettivo una clausola che comunque sarebbe stata inefficace.
La Figc, in vista dell’Assemblea della Lega in programma giovedì, metterà  a disposizione dei venti  presidenti delle società di serie A tutto l’incartamento che attesta il lavoro svolto fino ad oggi in merito al contratto collettivo: da agosto ad oggi sono stati effettuati sull’argomento ben quindici incontri e sono stati definiti molti punti innovativi per il rinnovo dell’accordo collettivo per i calciatori di Serie A.
La giornata di intenso lavoro del presidente Abete è iniziata molto presto. Ai microfoni  Rai della trasmissione Radio Anch'io sport, il numero uno della Figc ha sottolineato: “Si è generata una confusione come se il contenzioso avesse valenze economiche: ma così non è. L’accordo era stato fatto e la Lega non ha rispettato gli impegni assunti: e questo è un dato di fatto. Sicuramente la Lega ha mostrato un irrigidimento, legittimo cambiare idea, ma non ha rispettato gli impegni. Questo però è il momento in cui la responsabilità induce a cercare un’opera di mediazione, con la logica assembleare non si va da nessuna parte. La Figc è sempre disponibile grazie anche al sostegno del Coni. Ma noi siamo molto provinciali: pensare che le idee del singolo possono modificare un sistema mondiale, significa essere fuori dal mondo e provinciali.  Ci sono grandi imprenditori, ma i sistemi di governance non funzionano all'interno della Lega: il singolo imprenditore come può pensare di cambiare le regole mondiali quando la quadra non si trova nemmeno all'interno della Lega? Sono necessariamente ottimista perché è un obbligo che la giornata dell'11 settembre si giochi, cerchiamo di arrivarci in uno spirito di accordo”.

Impossibile immaginare altri rinvii: questa la posizione del presidente federale Abete e anche del presidente del Coni Gianni Petrucci, che ha rivolto un chiaro appello alle società: “Basta con i fenomeni, quelli che vogliono andare contro tutto e tutti e non hanno voluto l'accordo. Se il calcio seguisse i presidenti illuminati e non si facesse trascinare da quelli che sono contro e basta, si troverebbe la soluzione. C’è una rappresentanza di presidenti che vuole ragionare, non quelli che si affidano solo agli avvocati e alzano la voce. Pensiamo a non rovinare questa bella realtà: sono convinto che con il buon senso si può trovare l'accordo”.
Nel pomeriggio l’incontro di Abete con Beretta e Tommasi, avvenuto in tempi diversi, ha fatto registrare un passo avanti.  “E' stato un colloquio sereno, molto tranquillo, tutti alla ricerca di come riprendere il bandolo della matassa. Un incontro soprattutto metodologico, dopo la brusca interruzione delle trattative con lo sciopero. Vediamo ora come si può riprendere un percorso e come si può riprendere il confronto fra le parti”: sono le parole che il presidente della Lega Maurizio Beretta ha pronunciato uscendo dalla sede della Federcalcio dopo il colloquio con il presidente federale Abete. “E' stato un incontro con una sua valenza positiva – ha continuato Beretta - mi auguro che tra oggi al giorno dell’Assemblea di Lega (in programma giovedì prossimo, ndr) ci siano novità, se non altro dal punto di vista metodologico del percorso. Vediamo come si può riprendere il lavoro. Poi, come è scritto nelle regole, le valutazioni politiche le delibera l'Assemblea”.

Parole distensive da parte del presidente dell’Aic Tommasi: “E' iniziato oggi in Federcalcio questo percorso che mi auguro possa portare alla firma. Il punto forte di tutta la vicenda sarà l'assemblea di Lega di giovedì in cui ci sarà qualcosa di nuovo, il quadro dopo sarà a tutti più chiaro. Nell'incontro con Abete - ha spiegato Tommasi – non abbiamo avuto proposte sull'integrazione dell'articolo 7 (quello che disciplina gli allenamenti differenziati, ndr.), non abbiamo fatto discussioni di questo tipo. Purtroppo nello scorso fine settimana sia i calciatori che le società si sono rese protagoniste di una cosa che non si vuole più ripetere: ci sarà la dovuta presa di coscienza da entrambe le parti perché il problema va affrontato, ma soprattutto risolto. Il weekend del 10 e dell'11 si gioca? Tutti lo speriamo, i calciatori per primi”.