Abete: “Non detto agenda su riforma giustizia, auspico soluzioni”
venerdì 20 dicembre 2013
L’approvazione all’unanimità del budget 2014 e le nomine di alcuni Organi Territoriali della Giustizia sportiva del Comitato Regionale Abruzzo, Liguria e del Comitato Provinciale di Bolzano sono le decisioni assunte dal Consiglio Federale nella riunione odierna. Una relazione del presidente Abete sulla riforma della Giustizia sportiva approvata in sede CONI e sui recenti sviluppi dell’inchiesta giudiziaria di Cremona sul calcioscommesse sono stati, invece, tra i motivi di riflessione. Argomenti trattati, poi, nel corso della conferenza stampa del numero uno della Federcalcio, che ha avuto modo di ribadire le posizioni già espresse.
“Non sono abituato a fare un'operazione del tipo 'o con me o contro di me', non fa parte della mia cultura. In Consiglio Federale – ha dichiarato Abete in merito al voto contrario espresso ieri dalla Federcalcio sulla riforma della giustizia sportiva - c'è stata una forte condivisione della mia posizione assunta in Consiglio Nazionale e in Giunta Coni. L'ho motivata, senza dettare l'agenda a nessuno, io ho la mia e non ho bisogno di intervenire sulle agende altrui”. “C'è l'auspicio che alcuni problemi trovino soluzione nella scrittura dei regolamenti. Il fatto è che è stata fatta un'operazione eccessivamente puntuale nella scrittura di determinati principi”.
Il presidente federale è tornato anche a parlare della nascita della Superprocura: “Ho manifestato il favore alla nascita e anche alla titolarità di avocazione della Superprocura in determinate situazioni - ha spiegato - ma ciò che è stato articolato non risponde a questi requisiti, quanto a una sorta di coordinamento. E ciò significa camminare proprio in parallelo, cosa che può creare problemi non da poco nella gestione. Ci sarà tutto l'approfondimento, stiamo parlando di una realtà che ci porteremo per i prossimi anni e non si può esaurire in una singola votazione. Dopo il consiglio Nazionale non ho avuto modo di parlare con il presidente Malagò, comunque la nostra disponibilità rimane piena. E con Palazzi ho parlato dopo la Giunta: ci siamo visti con lui e con i suoi collaboratori per il consueto brindisi di Natale, li ho informati della situazione e della mia posizione, ma, qualunque sarà il risultato, l’approccio resterà quello di pieno servizio, ma anche di autonomia”.
In merito alle ultime vicende del calcio scommesse, Abete ha ribadito piena fiducia nella magistratura, ma ha anche aggiunto: “Leggo oggi dai giornali che avremo tanti sviluppi e che la posizione di Gattuso è marginale, certamente la visibilità che gli è stata data non è stata marginale. Bisogna creare una correlazione tra la marginalità delle posizioni e la loro visibilità, altrimenti ragioniamo con due stili diversi”.
Secondo il presidente della Figc, gli ultimi sviluppi legati al calcioscommesse potevano essere trattati con maggiore cautela sul fronte della comunicazione: “La magistratura sta svolgendo un ottimo lavoro, che ha permesso di individuare situazioni di responsabilità in capo ai tesserati sanzionati anche dalla giustizia sportiva federale. Tuttavia nutro preoccupazione sul fatto che il livello di comunicazione corra il rischio di confondere le situazioni che portano all'individuazione di responsabilità, che va acclarata. E' vero che l'essere indagati rappresenta una garanzia, ma a livello di comunicazione non ha funzionato e alcune persone sono finite subito nel tritacarne”.
Per quanto riguarda il Consiglio, nelle comunicazioni, Abete ha riassunto l’attività svolta dalla Federazione nelle ultime settimane. Tra gli argomenti principali, il recente Comitato Esecutivo della Uefa a Bilbao; il sorteggio per i Campionati del Mondo e la successiva scelta della sede del ritiro della Nazionale; l’insediamento al Viminale della “Task force” per la sicurezza negli stadi, nominata con un decreto del Ministro degli Interni Alfano e coordinata dal prefetto Panico; le recenti Assemblee delle Leghe; l’esito dei lavori del tavolo tecnico tra l’Agenzia delle Entrate, FIGC e Leghe professionistiche definendo il trattamento fiscale relativo a contratti, trasferte, ritiri e sponsorizzazioni delle società dell’area professionistica.