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Abete: “Non c’è polemica con la Lega, serve una politica costruttiva”

martedì 3 luglio 2012

Abete: “Non c’è polemica con la Lega, serve una politica costruttiva”

Il presidente della Figc Giancarlo Abete ha parlato ai microfoni di Sky Sport 24 mettendo in evidenza l’affiatamento con il Ct Cesare Prandelli: “Prandelli ha un rapporto solido con la Federazione e anche quando ha espresso il fatto di sentire la lontananza e la continuità con il lavoro sul campo lo ha fatto sottolineando il rapporto che ha con la Federazione.  Abbiamo con Prandelli un contratto che prevede un rapporto medio lungo per lavorare insieme e fare crescere il movimento calcio”.
Uno sguardo al futuro senza dimenticare il grande entusiasmo per l’avventura degli azzurri all’Europeo, con milioni di italiani scesi in piazza per tifare Italia: “E' un fatto positivo perché sottolinea che quando si dà una proposta seria e si mette impegno da parte di professionisti importanti si ha il doppio livello di gratificazione, sia dal punto di vista dei risultati che dei comportamenti. Questo è stato apprezzato dagli italiani: il modo di proporsi, la concentrazione e l'orgoglio di vestire la maglia azzurra".
Abete è poi tornato a parlare del rapporto tra Federazione e Lega Calcio: "Proprio perché la Lega è il motore del calcio - ha spiegato - e i grandi club rappresentano una dimensione insostituibile, devono esercitare un ruolo più costruttivo in termini di confronto e di politica costruttiva. Non faccio polemica, ma dico che va ritrovata la politica sportiva della Lega che è mancata negli ultimi anni. Non è una valutazione mia personale, ma è quello che dicono in tantissimi. Purtroppo la Lega è concentrata spesso sulla distribuzione  dei diritti tv e poco sulla politica sportiva, di cui anche la Federcalcio ha bisogno. Non serve una mediazione tra Lega e Federcalcio. Manteniamo distinta la qualità di rapporti personali, la mia critica era al ruolo della politica sportiva".
A una domanda sui contatti con Andrea Agnelli nei giorni dell'Europeo ha risposto: "C'e' stato sempre un tipo di attenzione particolare da parte di Andrea Agnelli per le partite della Nazionale. La presenza significativa di giocatori della Juve ha costituito un punto di riferimento della Nazionale, ma sarebbe un errore fare ragionamenti di carattere individuale. Come si è visto dai dati delle presenze in tv e nelle piazze, avere una Nazionale forte fa bene a tutti. Per questo dico che serve un confronto per mettere la squadra di Prandelli in condizioni di lavorare al meglio nell'interesse di tutti".
Sulla possibilità di vedere la Nazionale allo Juventus Stadium, Abete ha sottolineato che la priorità è tornare a giocare nelle zone colpite dal terremoto: "Siamo concentrati a giocare in Emilia - ha detto - a tornare là dove non abbiamo potuto giocare per il terremoto, visto che abbiamo cancellato l'amichevole con il Lussemburgo a Parma. Il primo obiettivo è giocare in quelle zone, per creare un collegamento con i giorni del pre Europeo".
 In merito a chi ha detto di non avere tifato per l'Italia il presidente della Figc ha spiegato
di non crederlo possibile: "Penso che tutti quanti noi dobbiamo esser tifosi dell'Italia e dobbiamo tenere scisso il risultato sportivo, che può essere lievito positivo per il Paese, e dimenticare negatività, scommesse e processi in corso. Sui processi, però, dico che bisogna essere severi, ma tifare Italia sta nel Dna di chi è italiano".