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Abete dopo la conferma: “Quadriennio difficile, importante la coesione”

lunedì 14 gennaio 2013

Abete dopo la conferma: “Quadriennio difficile, importante la coesione”

“Sarà un quadriennio difficile, speriamo di ripresa per l'intero Paese”: sono le parole pronunciate dal presidente della Figc Giancarlo Abete subito dopo la sua conferma alla guida della Federcalcio. “Ero fiducioso – ha continuato riferendosi all’alta percentuale dei voti ottenuti - su un ottimo risultato: sono soddisfatto perché, tenendo conto della pluralità del nostro mondo, avere un consenso diffuso è motivo di fiducia che mi permette di lavorare con maggiore coesione tra tutte le componenti”.
“Sarà un quadriennio difficile – ha sottolineato Abete – perché la situazione è complessa dal punto di vista valoriale ed economico. Darò il massimo per risolvere i problemi, poi non mi ricandiderò perchè credo sia giusto fermarsi”.
La legge sugli stadi e la riforma della giustizia sportiva sono sul tavolo del presidente federale tra gli argomenti da affrontare. La scelta dei vicepresidenti, invece, spetterà al Consiglio federale, come sottolinea lo stesso Abete: “Lo statuto varato dal professore Giulio Napolitano assegna questa titolarità al Consiglio federale, quindi ai singoli votanti. Sarà perciò frutto di una valutazione delle varie componenti nell'auspicio che le leghe di A e B siano presenti. Incontrerò le componenti prima del consiglio federale. Le valutazioni saranno poi fatte a scrutinio segreto, ma nel contempo è un dovere del presidente cercare di capire se sussistano le condizioni per un inizio di quadriennio che non determini stress e competizione fra le componenti che potrebbe lasciare qualche strascico. Bisogna capire se si possono trovare equilibri validi”.
Dopo aver comunicato che non presenterà la sua candidatura alla presidenza della Figc nel 2016 e che cercherà di inserire nello Statuto il “limite di due mandati presidenziali”, Abete ha affrontato una serie di argomenti rispondendo alle domande dei giornalisti presenti alla conferenza stampa.
Sull’ingresso di Perrotta, in rappresentanza dell’Aic, nel Consiglio federale ha dichiarato: “Inizierà da subito e siamo ben lieti di accoglierlo. Mi sono già complimentato con lui, questo risponde al senso della ‘Melandri’ e dello Statuto del Coni, che prevede la rappresentanza di atleti e tecnici. In questo modo si salda il rapporto tra chi il calcio lo fa sul campo e chi da dirigente nelle riunioni di Lega o del Consiglio federale. Perrotta è un giocatore che tutti stimiamo e a cui siamo affezionati anche per le vicende della nazionale di cui è stato un protagonista a 360 gradi. Fornirà un contributo importante nell'arricchimento e anche nel ringiovanimento del Consiglio federale. Cosa succede in caso di una sua squalifica? Perrotta non è uso prendere squalifiche perché è un giocatore corretto: ad ogni modo staremo attenti a programmare i Consigli Federali per evitare questo tipo di rischi, ma è chiaro che non si può creare un problema di rappresentanza per una doppia ammonizione”.
Per quanto riguarda le prossime elezioni in programma al Coni per la carica di presidente, dopo le dimissioni di Petrucci, Abete ha espresso il suo voto: “Giovanni Malagò è un dirigente di qualità e un amico, ma per la presidenza del Coni io voterò Raffaele Pagnozzi, che ha costituito in questi anni un punto di riferimento per l'intero sport italiano, una persona che nel 1996 è riuscita a risolvere il commissariamento della federazione in tre mesi. Una persona che ha esperienza internazionale e ha dimostrato massima duttilità come segretario generale del Coni”.
Infine, per quanto riguarda la Lega di serie A, Abete precisa: “Non esiste un rischio commissariamento. Mi auguro che venerdì ci sia il rinnovo degli organi direttivi: se
non ci fosse, saremo costretti comunque ad andare avanti. Dobbiamo cominciare ad operare come Consiglio Federale”.