Abete al ‘Premio Facchetti’: “Prandelli ce lo teniamo stretto”
lunedì 4 novembre 2013
"Questa di oggi con il premio Facchetti ad Abidal è una bella giornata, con belle presenze che esprimono anche la volontà di trasferire messaggi positivi, vedi quella di Agnelli e di altri dirigenti di società". Il numero uno della Figc Giancarlo Abete ha salutato così a Milano la consegna del Premio Facchetti ‘Il bello dello sport’ ad Eric Abidal, il difensore francese che dopo essere stato operato per un tumore è tornato a giocare ad altissimi livelli. Nel corso della cerimonia, a cui hanno preso parte tra gli altri il presidente del Coni, Giovanni Malagò, il vicepresidente della Figc Demetrio Albertini e il presidente della Lega di A Maurizio Beretta, oltre a diversi presidenti e dirigenti di Club di Serie A come Agnelli, Lotito, Ghirardi, Cairo e Galliani, è toccato ad uno dei figli di Giacinto Facchetti, Gianfelice, spiegare le motivazioni alla base del premio, giunto all’ottava edizione: "Negli ultimi tre anni gli si è ribaltata la vita. Prima l'operazione, poi il rientro e la vittoria della Champions nel 2011 col Barcellona, quindi la ricaduta, con l'inevitabile trapianto di fegato. Ma Abidal ha sempre cercato energie pensando positivo, e così 402 giorni dopo il trapianto eccolo di nuovo, esempio di forza e fiducia per tutti sul'asse lavorare-pregare-tornare".
Il difensore francese, accolto dagli applausi della platea presente nella Sala Buzzati della ‘Gazzetta dello Sport’, ha raccontato come l’amore per il calcio lo abbia aiutato nei momenti più difficili: "Il calcio è una famiglia – ha spiegato l’ex giocatore del Barcellona, attualmente al Monaco - ed è una passione. Nella vita, come nello sport, non devi mai essere da solo. Lo sport mi ha aiutato a guarire, e io ora godo nel condividere il piacere della mia guarigione e del ritorno al calcio".
A margine della premiazione Abete ha commentato la corsa scudetto: "Roma, Juve e Napoli sono in grande spolvero. Inter e Fiorentina hanno fatto bene, ci sono tante squadre che hanno preso tanti punti". Il presidente federale ha anche risposto a chi gli chiedeva un commento sul momento difficile che sta vivendo Balotelli: “E’ un grande giocatore e un grande personaggio e quindi richiama sempre l'attenzione mediatica. Rimane un punto di riferimento per la Nazionale. Certo, ora come ora non sta dando quello che molti tifosi si aspettano, però è un giocatore che è sempre in grado di fare la differenza e non si discute".
Resta cieca la fiducia nei confronti di Cesare Prandelli: “Ha dimostrato con il secondo posto agli Europei e il terzo posto in Confederations Cup di avere tutte le capacità per ottenere ottimi risultati. Tra febbraio ed aprile parleremo con lui e verificheremo la sua disponibilità. Se, come spero, vorrà rimanere alla guida della Nazionale le porte per lui restano spalancate. Se farà un'altra scelta – ha concluso - solo in quel momento cominceremo a pensare al 'dopo Prandelli'. Per il momento ce lo teniamo stretto e non abbiamo avuto contatti con nessun altro allenatore".
Foto Bozzani