Attualità

Abete a Catania per ricordare Raciti: “Un clima diverso nel calcio”

venerdì 1 febbraio 2008

Abete a Catania per ricordare Raciti: “Un clima diverso nel calcio”

Il presidente della FIGC Giancarlo Abete sarà presente domani a Catania alle manifestazioni ufficiali per ricordare l’anniversario della tragica scomparsa di Filippo Raciti: prima allo stadio Massimino dove sarà scoperta una  statua dedicata all’ispettore di Polizia e poi in Cattedrale per il rito di suffragio. Nel pomeriggio, è prevista allo stadio anche una manifestazione organizzata dal Comitato regionale LND della Federcalcio. 
Sul significato di questa data e sul ruolo del mondo del calcio nella lotta alla violenza, Abete ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Un anno fa moriva l’ispettore di Polizia Filippo Raciti, impegnato in servizio di Ordine pubblico per il derby Catania-Palermo: è ancora vivissima in tutto il mondo del calcio l’emozione per quella tragica vicenda. Non possono attenuarsi lo sdegno e la condanna per una violenza che vogliamo respingere e contrastare senza esitazioni, richiamando anche alle proprie responsabilità tutti i protagonisti del calcio, dirigenti, arbitri, tecnici, calciatori: sul piano dell’esempio, dei comportamenti, della lealtà, della dissociazione dal tifo violento e da ogni forma di aggressività, anche verbale.
E’ su questo terreno che il nostro calcio deve dare testimonianza di serietà, di rigore morale, di compostezza: per contribuire davvero a cambiare il clima dentro e fuori gli stadi, per  sostenere nel concreto e rendere efficace la stretta normativa che Governo e  FIGC hanno deciso di attuare.
Oggi ricordiamo Raciti, ma nell’ultimo anno il calcio italiano ha dovuto registrare altre pagine drammatiche e amare: pochi giorni prima dei fatti di Catania, l’uccisione in uno stadio del dirigente della LND Ermanno Licursi e nel novembre scorso la morte, in circostanze ancora più assurde, del giovane tifoso laziale Gabriele Sandri.
Raciti, Licursi e Sandri sono tre nomi che non dimentichiamo, con il rispetto e la solidarietà che si deve alle loro famiglie, ma insieme con la ferma volontà di tenere alta la guardia sul rischio violenza e di costruire con i tifosi veri un percorso che garantisca allo sport e al calcio la giusta dimensione.
Alla memoria di Licursi, di Raciti, di Sandri sarebbe bello dedicare sabato e domenica prossimi il famoso “terzo tempo” alla fine delle partite: una stretta di mano tra arbitri, tecnici e calciatori può valere più di tante parole”.