Attualità

A Roma il convegno 'Sport Human Factor'. Gravina: "Il calciatore non è mezzo di produzione, merita garanzia e tutela"

All'incontro, promosso da Associazione Italiana Calciatori e Associazione Italiana Allenatori, si è parlato dell'incidenza del fattore umano sulla prestazione sportiva. Spalletti: "Avere un buon rapporto con i calciatori è fondamentale"

mercoledì 15 maggio 2024

A Roma il convegno 'Sport Human Factor'. Gravina:

C'erano anche il presidente della FIGC Gabriele Gravina e il Ct della Nazionale Luciano Spalletti al tavolo dei relatori del convegno “Sport Human Factor” - L’incidenza del “fattore umano” sulla prestazione sportiva dell’atleta e sulla performance del club, promosso a Roma dall'Associazione Italiana Calciatori e dall'Associazione Italiana Allenatori. 

L'evento ha voluto concentrare l’attenzione sulla cosiddetta “fatica ambientale”, ovvero l’impatto che l’ambiente professionale e umano ha sull’atleta. "Il calciatore è considerato non solo nelle sue fragilità umane, ma soprattutto come soggetto che richiede una centralità di rispetto nella sua dignità di uomo considerandolo meno come mezzo di produzione e più come uno dei protagonisti fondamentali all'interno di un percorso progettuale che merita la massima garanzia e tutela - ha sottolineato Gravina -. Credo che l'avvio di un percorso di sensibilizzazione renderà ciascuno di noi maggiormente responsabile illuminando anche coloro che sono particolarmente impegnati nel predisporre nelle condizioni globali i calendari non solo quelli nazionali ma anche internazionali”. 

Per Gravina,
è importante aver “avviato un approfondimento su un tema particolarmente delicato. Oggi quello che si richiede come elemento centrale dell'attività di un'azienda atipica come il calcio è quella di cercare di focalizzare l'attenzione non solo sugli indicatori di performance ma anche sulle valutazioni che pongano al centro l'interesse dell'uomo in quanto tale. Credo che oggi si passi all'esaltazione di una sensibilità diversa che è la cura intesa come capacità di sviluppare e prendersi cura del capitale umano facendo sì che ci sia la massima garanzia di sicurezza e tutela della salute, oltre che riposizionare in modo più corretto una degli elementi dell'azienda come il calciatore”.

“Avere un buon rapporto con i calciatori è fondamentale perché abbiamo bisogno degli atleti per poter vincere - ha proseguito Spaletti -. La fatica è quasi sempre mentale e non fisica; anche se si guardano gli infortuni molti arrivano quando le squadre non fanno risultati. Io chiedo sempre un briefing ai miei calciatori e devo credere a quello che mi dicono. Bisogna far capire ai calciatori l'importanza di giocare ma anche quello del recupero”.

Al convegno, aperto dal saluto del presidente della Federazione Nazionale della Stampa Vittorio di Trapani, e moderato dal direttore generale AIC Gianni Grazioli, hanno preso inoltre parte il presidente AIC Umberto Calcagno, il consigliere federale AIAC Mario Beretta, Andrea Sartori (fondatore di AD Football Benchmark) e Pierre Lanfranchi (direttore centro ricerche SAFF–Emeritus professor DeMontfort University Leicester).

“Rimettere il calciatore al centro - ha commentato il Presidente AIC Umberto Calcagno - è finalmente un concetto condiviso: aver sottoscritto un documento con la FIFPro e Leghe europee sui calendari, ed averlo inviato alla FIFA, vuol dire che stiamo facendo un importante salto di qualità. Oggi non ci può essere contrapposizione tra aspetto economico e salute dei calciatori: non è più una questione sindacale, ma preservare la salute fisica e mentale della parte apicale del nostro mondo vuol dire preservare anche gli aspetti economici. Senza perdere di vista l’aspetto solidaristico perché finalmente si sta parlando anche di come distribuire meglio le risorse create dal sistema. Preservare e rimettere il calciatore al centro significa anche rimettere al centro l’aspetto sportivo, perché dobbiamo tenere bene presente che il calcio non è solo quello delle grandi competizioni”.