A Coverciano prima tappa del progetto di collaborazione con l'Iraq
lunedì 5 dicembre 2011
E’ stato inaugurato questa mattina a Coverciano dal presidente della Figc Abete e dal direttore generale Valentini il corso per amministratori e organizzatori di squadre e federazioni calcistiche irachene. Un’iniziativa che si inserisce nel quadro dell’accordo firmato a Baghdad nel giugno 2010 tra Ufficio del Primo Ministro Iracheno, il Ministero degli Affari Esteri italiano, i Comitati nazionali olimpici dei due Paesi, il Comitato Olimpico Internazionale e l’Eni.
Frutto della collaborazione tra la Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri (con la Cooperazione allo Sviluppo), la Federazione Italiana Giuoco Calcio e l’Istituto del Credito Sportivo, con il sostegno del Comune di Firenze, il progetto è nato con lo scopo di migliorare le capacità tecnico-professionali dei dirigenti iracheni.
Aprendo i lavori, il presidente Abete ha ringraziato il ministero degli Esteri e il direttore generale per la promozione del sistema paese l’ambasciatore Melani, presente al tavolo insieme al vice presidente della federazione irachena Sharar e al responsabile del “Centro studi, sviluppo e iniziative speciali” della Figc. “Il calcio – ha dichiarato il presidente federale – è un veicolo in grado di trasmettere valori positivi. Cercheremo di presentare il modello organizzativo italiano, l’importante è condividere le esperienze. E la nostra speranza è quella che in futuro si possa organizzare un incontro tra le rappresentative giovanili dell’Italia e dell’Iraq”.
Questa sarà solo la prima tappa di una più ampia collaborazione tra Italia ed Iraq in ambito calcistico. Il progetto mira ad assistere l’Iraq nella ricostruzione del suo settore calcistico, che gode di ampio seguito popolare nel Paese e rappresenta uno dei terreni di incontro tra le diverse comunità in un’ottica di convivenza pacifica e di stabilizzazione dopo la sanguinosa guerra civile.
Il calcio iracheno, infatti, vanta una lunga tradizione con significativi successi a livello regionale ed è indiscutibilmente lo sport nazionale. E’ inoltre un potente veicolo di unità in un Paese che si avvia a ricucire le divisioni etnico-religiose.